Natale, presepe vivente a Talanico

di Redazione

 SAN FELICE A C. L’associazione Pro Loco di Talanico organizza, la rappresentazione del presepe vivente, che si conferma una delle manifestazioni natalizie a sfondo religioso e culturale tra le più gradite della nostra frazione.

Il presepe vivente è frutto di un intenso lavoro di volontari che già dal mese di ottobre prestano gratuitamente il proprio lavoro per la preparazione dei costumi e degli utensili del mestiere, rispolverati o ricostruiti con scrupolosa fedeltà alla tradizione. La manifestazione ha il pregio di riunire e coinvolgere anziani, giovani e bambini, facendoli lavorare insieme e presentandosi dunque come espressione di solidarietà al di là dell’emozione religiosa.

Il presepe vivente si svolge lungo vico I Petraio, frazione Talanico. Le scene, che variano da quelle della tradizione biblica e cristiana a quelle della tradizione contadina tipica dei primi anni del Novecento,sono allestite nei cortili e nei portoni, lontani dai bagliori delle decorazioni natalizie e illuminati solamente dalla tenue luce delle fiaccole, in un clima di magica serenità. Arti e mestieri sono proposti con le tecniche di lavorazione e gli strumenti dei tempi che furono.

I figuranti, con le loro scene, fanno rivivere scorci di vita quotidiana riproposta, in questa piccola Betlemme nostrana, come per magia il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio, il suo folclore e le sue tradizioni, riprendono vita quegli antichi mestieri quasi dimenticati.

Il visitatore, attraversando le stradine del paese, s’imbatte in ricostruzioni ambientali suggestive: ecco il mulinaro, che trasforma i chicchi di grano di farina facendo girare la mola, il fabbro che batte il martello sulla sonante incudine, il ciabattino ed il canestraio che ripetono gli antichi gesti, le donne che impastano il pane per le povere mense, la classica famiglia contadina, stretta intorno al focolare e poi ancora il falegname, lo scalpellino, l’arrotino, le lavandaie, i mercanti di piazza.

Ci sono le donne che lavorano al telaio, si trova il lattaio che prepara formaggio e ricotta, il calzolaio, giovani filatrici che cardano la lana, la vita pullula nell’allegria di un’osteria, con tutto il loro sapore di antichità. A conclusione del cammino la grotta, allestita nel rispetto dei dati evangelici e della tradizione, dove si vive nella pienezza l’essenza e lo spirito del Natale.

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