Una biblioteca nell’Ex Palazzo della Salute

di Redazione

 Orta di Atella. Orta di Atella punta dritto sulle proprie radici e sulla valorizzazione del proprio inestimabile patrimonio culturale.

E lo ha fatto con la prima edizione del festival dedicato all’espressione teatrale tragica e comica antica, forte richiamo delle origini della città che fu cara a Virgilio. Un appuntamento sobrio, ma al tempo stesso istruttivo e divertente, celebrato mercoledì scorso nella suggestiva cornice di palazzo “Martiri Atellani” che ha fatto dell’approfondimento e della rinnovata sensibilità verso il patrimonio culturale cittadino i suoi temi principali. A sottolineare l’eccezionalità di questa prima edizione, l’assessore alla Cultura del comune ortese, Eduardo Indaco (nella foto), che ha dibattuto sul ruolo della kermesse e sul proprio contributo alla divulgazione della cultura ad Orta. “Incentivare la cultura è il nostro intento per cui annuncio con grande orgoglio che stiamo concentrando le nostre energie sulla istituzione di una biblioteca comunale”.

Obiettivo voluto fortemente dal sindaco Angelo Brancaccio, e per il quale è stata individuata pure l’area che ospiterà questa importante novità: l’ex Palazzo della Salute della centralissima piazza Pertini. “Con l’investimento della biblioteca civica – commenta Indaco – vogliamo promuovere l’educazione alla lettura come fonte autentica del sapere e del conoscere. Anche se la nostra società è dominata dal linguaggio massmediale, come amministrazione riteniamo che il libro abbia ancora una elevata funzione ed una indubbia energia promozionale verso la persona”.

La costituenda biblioteca fungerà da sito di informazione generale per testimoniare la cultura generale attraverso diverse tipologie di documenti, fra cui libri, giornali, riviste e anche cd-rom e dvd. E ancora: l’intenzione di Indaco è di allargare l’orizzonte progettuale avviando collaborazioni didattiche con le istituzioni scolastiche cittadine, promuovere stage e tirocini e avviare progetti con istituzioni, associazioni e fondazioni. Insomma, un luogo di cultura che diventerà la Casa dei giovani della città”. “Per la creazione del patrimonio documentario – conclude Indaco – intendiamo sensibilizzare anche i cittadini a donare libri”.

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