MONDRAGONE. A distanza di molti anni dallobbligo di legge per i Comuni italiani di provvedere allistituzione dello Sportello Unico per lEdilizia, sembra che a Mondragone questo istituto sia un perfetto sconosciuto.
Il Dpr numero 380 (Testo unico delledilizia, continuamente aggiornato dal legislatore) prevede di sollevare ai cittadini una serie di incombenze burocratiche a cui può e deve provvedere lAmministrazione comunale. In questo modo i cittadini non debbono più preoccuparsi di provvedere in proprio allottenimento dei nulla osta dalle diverse Soprintendenze né non debbono angosciarsi più di acquisire il più banale parere della più sperduta Agenzia competente. Insomma lintento di chi ha concepito tale norma è quello di sburocratizzare il procedimento amministrativo e mettere lutenza nelle condizioni di ottenere quanto dovuto nel più breve tempo possibile.
A Mondragone, però, tutto questo non è accade; chi deve ottenere un permesso di costruire viaggia ancora con montagne di carta in mano tra la Soprintendenza competente di turno, lAsl, i Vigili del Fuoco e quantaltro occorrente per il rilascio di unautorizzazione edilizia. LEnte non informa ai richiedenti nemmeno chi è il Responsabile del Procedimento, nominativo da comunicare obbligatoriamente entro dieci giorni dallistanza. Siamo dunque ancora allanno zero! E la Giunta Schiappa non sembra minimamente intenzionata a porre rimedio a questa diversità di trattamento dei mondragonesi rispetto ai cittadini del resto del Paese.
Limpressione che si ha è quella che la maggioranza ribaltonista Cennami/Schiappa si sia arroccata allinterno del palazzo per difendere – inutilmente le posizioni ormai perse in città. Invece di pensare alle esigenze dei cittadini attraverso la sburocratizzazione degli atti, peraltro previsto per legge, si affannano a concedere patrocini economici nonostante lanticipazione di cassa dellEnte viaggi costantemente intorno alla pericolosissima soglia di 5 milioni di euro.
Il consigliere Giuseppe Piazza