Affranco terreni, Piazza: “Norme incostituzionali”

di Redazione

 Mondragone. Con molta enfasi l’assessore al patrimonio Valerio Corvino ha reso pubblica la possibilità per i proprietari di terreni di affrancare i loro fondi gravati da livelli enfiteutici o da censi.

Peccato, però, che l’assessore dimentica che le norme per l’affranco adottate dalla maggioranza Cennami/Schiappa siano incostituzionali. Difatti il procedimento a cui fa riferimento il delegato, e cioè la moltiplicazione di 15 volte il canone originario per poter effettuare il riscatto, è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza numero 143/1997.

L’Agenzia del Territorio – Direzione centrale Osservatorio Mercato Immobiliare, su specifico quesito della Direzione Regionale della Campania e Basilicata, ha diramato – in data 11 maggio 2011 – la circolare numero 29104 in cui stabilisce che, facendo pieno riferimento alla sentenza della Suprema Corte, il riscatto canone avviene applicando la misura della quindicesima parte dell’indennità di esproprio. Tutto questo è stato portato a conoscenza della maggioranza dallo scrivente in occasione della discussione sul bilancio di previsione 2013.

A nulla sono valsi gli ammonimenti del sottoscritto, compresa l’ipotesi concreta del verificarsi di eventuali danni erariali per le casse comunali; l’amministrazione Cennami/Schiappa, invece, ha tirato dritto per la sua strada pubblicando il bando in palese violazione a quanto decretato dalla Suprema Corte. Questo comporterà che il Comune di Mondragone incamererà solo poche decine di euro per ogni ettaro di terreno affrancato a fronte, invece, di alcune centinaia di euro per ettaro incassabili applicando correttamente la norma.

Inoltre i proprietari che intenderanno avvalersi di questa opportunità, si troveranno a dover sostenere una cifra di oltre 600 euro per la sola istruttoria della pratica attraverso la consulenza obbligatoria di una società esterna individuata dall’Ente. Il paradosso, dunque, è che la maggioranza ribaltonista Cennami/Schiappa mentre nella Delibera dichiara che l’alienazione di tali vincoli servirà ad impinguare le casse comunali, dall’altro rinuncia – a priori – ad incamerare quanto previsto dalla circolare dell’Agenzia del Territorio.

Il consigliere comunale Giuseppe Piazza

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