Barbato: “Natale nero per i contribuenti maddalonesi”

di Redazione

 MADDALONI. Come si fa a non esprimere il disagio che il cittadino contribuente Maddalonese, in questo periodo di crisi economica e di austerità assoluta, è quasi costretto a subire senza che chicchessia si prodighi ad intervenire sulla questione da buon padre di famiglia.

A cosa mi sto riferendo, nella speranza di non essere lacunoso, mi riferisco alle migliaia di accertamenti che la società Iap “Impresa di Gestione Esattoriale” srl sta notificando ai contribuenti. Accertamenti che, per la maggior parte, ha effettuato, negli anni passati, la società S.t.e.l. che, (diversamente dal metodo che usa la Iap), con i suoi collaboratori e con l’ausilio, successivo, del dipendenti comunali, hanno effettivamente misurato e concordato “le superfici utili che producono il cosi detto rifiuto urbano”.

La Iap srl, senza neppure scomodarsi, collegandosi con il Catasto, fa riferimento alla superficie catastale e quindi accerta, in modo barbino e non reale, la superficie da tassare. Va ricordato che, la superficie catastale è calcolata sulla base di tanti coefficienti che riferiti alle superfici, nell’insieme, la determinano al solo fine di calcolare la rendita catastale, e non alla superficie reale che produce il rifiuto urbano.

Cosa dire degli artigiani o lavoratori autonomi, glia tartassati, che semplicemente in possesso di partita Iva, si vedono notificare accertamenti di una superficie tassabile per attività commerciale, compresa in quella abitativa. Non ne parliamo degli errori commessi negli accertamenti Ici che, riferiti alle ditte catastali ed ai dati censuari, per il più del 30% sono da correggere ed allineare agli attuali e veri proprietari secondo i propri diritti che vantano sull’immobile accertato.

Sulla questione non ho sentito levare una voce dalla maggior parte dei nostri politici, che sentiamo solo in campagna elettorale, in special modo dell’Amministrazione, che nel silenzio tombale, tace ed annuisce, pur sapendo che queste feste natalizie, non saranno allietate da eventi festosi, ma saranno una vera e propria tragedia per tutti coloro i quali non possono e non potranno sottrarsi dalla scure dei tributi indebitandosi ulteriormente.

Concludo, invitando il Sindaco che sicuramente non è un contribuente capo famiglia, ma ancora figlio di famiglia, a prodigarsi, quantomeno ad attivarsi, affinché tutto questo non sfoci in riscossione coatta, ma si risolva in modo agevole per i contribuenti iscritti a ruolo che, vogliono pagare, pagare nel giusto e nei termini di accertamento della verità.

Non bastano 60 giorni perché ciò si verifica, visto che la società risponde ai contribuenti di presentare istanza di autotutela che non risolve il problema, anzi, l’aggrava se non si è attenti a presentare il ricorso.

Mario Barbato (Maddaloni nel Cuore)

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