Primarie Pd, il confronto all’insegna del fair play

di Redazione

 ROMA.I candidati alle primarie dell’8 dicembre Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati, nel confronto targato Sky andato in scena direttamente dall’Arena di X Factor, hanno messo in campo idee, proposte e promesse diverse che saranno determinanti per costruire il cammino del partito e non solo.

Il segretario che verrà eletto avrà infatti in mano il destino del governo. Fondamentale dunque il loro giudizio.Il più benevolo nei confronti dell’esecutivo è stato Gianni Cuperlo che ha dato come voto più che sufficiente. “Letta ha ridato credibilità all’Italia a livello internazionale. Ora però il governo deve cambiare passo, ha fatto meno di quanto poteva”. La ricetta, secondo l’onorevole Pd, è quella di “intervenire sul lavoro e agire subito sulla legge degli esodati”.

Il sindaco di Firenze ha giudicato sufficienti i “primi sei mesi, i prossimi 12 saranno ottimi perché gli daremo una mano noi. Letta è una persona molto seria e competente”. E con una metafora calcistica ha spiegato: “Io sono uno di quelli a cui piace tirare i calci di rigore, ma quando c’è una squadra, se posso fare un assist lo faccio. Mi candido a vincere lo scudetto non la classifica cannonieri. Dobbiamo cambiare passo. Se si fa, Letta vince”.

Voto negativo, invece, quello di Pippo Civati “non per colpa di Letta o dei ministri, ma per colpa dell’impianto”. Secondo l’ex consigliere regionale lombardo bisogna “sedersi intorno a un tavolo, basta con le fibrillazioni. Il nostro partito è particolare, il Pd non si fa vivo coi suoi elettori”.

Ognuno degli sfidanti ha avutoun minuto e trenta secondi per rispondere alle domande.#IlConfrontoPd l’hashtag utilizzato su Twitter per partecipare alla conversazione sul confronto. Oltre 54mila i tweet con l’hashtag ufficiale. L’applausometro ha fatto registrare oltre 7 milioni di interazioni.

Tanti i temi affrontati. Dal lavoro alla crescita, dalla legge elettorale al futuro del Pd, dalla pressione fiscale alle adozioni e matrimoni per le coppie omosessuali, senza dimenticare il caso Cancellieri e la possibilità che Berlusconi possa essere ancora l’avversario delle prossime elezioni. Il confronto è stato comunque all’insegna del fair play. Qualche colpo basso però è volato: sulla privatizzazione di Telecom voluta da D’Alema, Renzi ha puntato l’indice su Cuperlo. Che ha ricordato i 101 disertori che non hanno votato Prodi come presidente della Repubblica.

In sintesi, le ricette per guidare il loro Pd e da lì dettare l’agenda al governo sono diverse. Gianni Cuperlo mette in testa il lavoro, le pensioni e gli esodati. Chiede più spazio allo Stato in un’epoca di crisi, dice no alla privatizzazione di scuola e salute, vuole un’attenzione maggiore per le donne e, soprattutto, dà un si più che convinto alla patrimoniale. Matteo Renzi punta sulla speranza. Su una sinistra nuova capace di “pensare agli italiani e non più a Berlusconi”.

Su un partito senza nessun timore reverenziale che sappia dettare l’agenda nell’Europa dei burocrati e soprattutto in Italia. Giuseppe Civati guarda a Sinistra. Cita più volte Romano Prodi, dice di non fidarsi delle larghe intese e di Angelino Alfano. Ma soprattutto punta sui diritti civili e si dice favorevole alle nozze omosessuali e alle adozioni alle coppie gay.

Nel confronto i candidati indicano anche il pantheon della loro sinistra. Cuperlo sceglie Enrico Berlinguer e Rosa Parks. Matteo Renzi cita don Primo Mazzolari e Meme Auzzi. Giuseppe Civati parla del sindaco di New York Bill De Blasio e di un sindaco donna, Maria Carmela Lanzetta. Alla fine, mentre Civati si rivolge ai più giovani, Renzi dedica il suo appello al Pd che vorrebbe. “Il mio prova a dare una parola strana all’Italia, la parola speranza”. Ridare “dignità e prospettiva” al Paese è invece l’impegno che si prende Cuperlo.

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