Prato, il pm accusa: “Aziende organizzate come Far West”

di Mena Grimaldi
 PRATO. “La maggior parte delle aziende sonoorganizzate
così: è il Far West”. Lo dice il procuratore dellaRepubblica Piero Tony dopo il rogo della fabbrica
di Prato in cui sono morti operai cinesi.

La procura ha aperto un fascicolo per i reati di
Omicidio colposo plurimo, disastrocolposo, omissione di norme di
sicurezza e sfruttamento di manod’opera clandestina.

“I controlli sulla
sicurezzae su ciò che è collegabile al lavoro, nonostante l’impegno
deitutte le amministrazioni e delle forze dell’ordine, sono insufficienti
– ha detto il procuratore – Siamo
sottodimensionati: noi come strutturaburocratica, ha spiegato il
procuratore, siamo tarati su unacittà che non esiste più, una città di
trent’anni fa”.

“Ci sentiamo spesso impotenti”, hadetto il procuratore
capo Tonyriferendosi alla tragedia e alsottodimensionamento degli
organici di polizia.

E nel capannone c’era anche un bambinoin cui aveva
sede la fabbrica gestita da cinesi distrutta dallefiamme e dove sono
morte sette persone.

E’ quanto emerso nelcorso degli accertamenti diretti
dalla Procura di Prato. Ilbambino, di pochi anni, è uscito illeso dal
capannone con i genitori, sul cui ruolo sono ancora in corso verifiche.

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