Passo indietro di D’Alema: “Resto fuori, spazio ai giovani”

di Mena Grimaldi

 ROMA. Massimo D’alema fa un passo indietro. “La battaglia politica si fa quando c’è il congresso. Ognuno è libero di esprimere la sua opinione ma non io non parteciperò ad una dialettica legittima che ora ha altri protagonisti di un’altra generazione”.

Così D’Alema dice all’Ansa che, dopo la fine del congresso, non sarà il capo della minoranza del Pd.

E sulle voci che lo vedevano “già” dare direttive a Gianni Cuperlo, dice: “Non ho il compito di dare direttive a Cuperlo. Ho fatto una battaglia congressuale a suo sostegno perché lo ritenevo il migliore candidato possibile, prendo atto del risultato. Ma non ho intenzione di animare correnti”.

E spiega: “Io mi occupo di altre cose e non voglio essere tirato in mezzo ad una dialettica che ha altri protagonisti di un’altra generazione che, come è giusto che sia, sono chiamati a certe responsabilità”.

Il presidente della Fondazione Italianieuropei smentisce come “calunnie usate come strumento di lotta politica” che lui sia l’ombra di Gianni Cuperlo e che lunedì gli abbia imposto il no all’ingresso in segreteria di uomini vicini alla sua linea politica.

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