Napolitano: “Mettere fine alla fragilità endemica dei governi”

di Mena Grimaldi
 Roma. “Pochi ormai dubitano che, nel rispetto
rigoroso dei principi sanciti dalla Costituzione, si debba porre fine a quella
fragilità endemica che ha caratterizzato in passato le sorti di troppi governi
e la loro piena efficacia”.

Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontrando il
corpo diplomatico. “Solo un pacchetto di riforme istituzionali potrà dare il
risultato di un’indispensabile maggiore continuità ed efficacia all’azione di
governo e nel circuito governo-Parlamento”, sottolinea Napolitano ricordando
che si tratta peraltro di “modifiche da tempo delineate” ma mai approvate.

Per
il capo dello Stato“una parte sempre più larga dell’opinione pubblica è
convinta che tra i doveri delle istituzioni vi sia quello di garantire alla
nazione stabilità politica e governabilità”.

“L’Unione europea deve
maggiormente pensare a tutti quei giovani che in Europa sono senza lavoro e
schiacciati sul presente”, dice Napolitano.

“Il maggior esercizio di pazienza e
speranza è quello – ha aggiunto il capo dello Stato – delle centinaia di
migliaia, di milioni di giovani, che in Europa, e specialmente nei Paesi più
colpiti dalla crisi e in Italia, non riescono ad inserirsi nel mondo del
lavoro. È a loro, credo, che l’Unione europea deve maggiormente pensare. È alle
loro attese che va data oggi una priorità assoluta”.

L’Italia non deve solo
concentrarsi sui suoi “complessi problemi interni ma vuole superare questa
difficile fase storica costruendo, su solide fondamenta, un’immagine
internazionale del Paese più in linea con le sue potenzialità, il suo
patrimonio, ideale, culturale e naturale, e i suoi inconfondibili talenti”, è
l’aspettativa del presidente della Repubblica a pochi mesi dall’inizio del
semestre italiano di presidenza di turno dell’Unione europea. Il capo dello
Stato ha spiegato che l’obiettivo è quello di “rendere il nostro Paese ancora
più competitivo ed attrattivo”.

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