Metodo Stamina: via libera per Noemi, la bimba ricevuta dal Papa

di Redazione

 L’Aquila. Via libera da parte dei giudici dell’Aquila al metodo Stamina per Noemi, la bimba di 18 mesi di Guardiagrele (Chieti), per la quale lo stesso tribunale aveva negato la cura.

“È bellissimo” è stato il commento di Andrea Sciarretta, il papà di Noemi che ha spiegato: “L’ordinanza è definitiva, le infusioni potrebbero arrivare anche domani perché i giudici hanno ordinato l’immediata somministrazione. Poi si è rivolto al governatore della Regione Abruzzo, Chiodi dicendo: “Ora non ha più scuse”.

Noemi, affetta da Atrofia muscolare spinale, potrà sottoporsi a cure con il metodo Stamina preso l’azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia. La piccola ha un fratellino, di 5 anni, non affetto da questa terribile malattia genetica che colpisce soprattutto i bambini e progressivamente atrofizza i muscoli, riducendo via via la cassa toracica e impedendo ai polmoni di espandersi e quindi di respirare. Il 25 novembre scorso era arrivato l’ennesimo “no” al metodo Stamina per Noemi dal giudice del lavoro dell’Aquila e prima si erano pronunciati allo stesso modo due dei giudici di Chieti.

La bimba di 18 mesi, ricevuta nelle scorse settimane insieme alla sua famiglia in udienza privata da Papa Francesco e diventata uno dei “casi simbolo” della battaglia delle famiglie e dei malati pro-Stamina, ora “è più tranquilla rispetto a giorni fa, quando è stata ricoverata in ospedale. Ma ha dei momenti che ci fanno preoccupare.

Per questo, nonostante il pronunciamento del tribunale – assicura il padre – andremo avanti per le vie legali con il nostro avvocato”, finché Noemi non riuscirà “ad avere le cure”. “Se non dovesse arrivare la chiamata di Brescia per le lunghe liste di attesa che si sono create, invito il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi a dare seguito a quanto dichiarato a più riprese circa il diritto di Noemi ad accedere al metodo Stamina tramite le cure compassionevoli: in Abruzzo – ha aggiunto Sciarretta – ci sarebbe la possibilità di fare le cure con il metodo Stamina all’ospedale di Pescara, come ci è stato detto di recente negli incontri istituzionali che abbiamo avuto con lui e i consiglieri regionali”.

Davide Vannoni, Fondatore di Stamina si è detto soddisfatto per il via libera dei giudici dell’Aquila, ma anche “amarezza perché la bambina, se la situazione non cambierà, potrà essere curata a Brescia solo tra 3 o 4 anni, vista la lunga lista d’attesa. Noemi è intorno al 150° posto il lista d’attesa”.

Nel giorno della sentenza la senatrice Elena Cattaneo, che da anni fa ricerca sulle staminali, è tornata ancora una volta a bocciare il metodo Vannoni. “L’unica sperimentazione attendibile con l’utilizzo di cellule staminali effettuata in Italia, è stata quella per la cura delle cornee sostenuta dall’Università di Modena-Reggio Emilia con l’ospedale San Raffaele di Milano”. “Il progetto Stamina non ha valore scientifico”, ha sottolineato Cattaneo.

Solo qualche giorno fa il Tar del Lazio aveva dato a Vannoni: i giudici hanno sospeso il decreto di nomina della commissione scelta dal Ministero della Salute che ha bocciato il “metodo Stamina”. Di conseguenza è stato sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione. Il Tar ha dunque accolto il ricorso presentato da Vannoni: l’udienza di merito è stata fissata per l’11 giugno.

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