Rapine a calciatori del Napoli, l’ombra della camorra

di Redazione

 Gruppi di ultrà, spalleggiati dalla camorra, si celerebbero dietro le rapine subite negli ultimi anni dai calciatori del Napoli allo scopo “punirli” per non aver partecipato a manifestazioni organizzate dai tifosi.

Lo sostiene il pentito Salvatore Russomagno, le cui dichiarazioni sono state depositate dal pm Anna Frasca al processo per la rapina subita un anno fa, il 20 dicembre 2012, da Valon Behrami.

In aula Raffaele Guerriero, accusato di aver strappato il Rolex al centrocampista svizzero, che lo ha riconosciuto. L’orologio fu poi restituito al calciatore a Castel Volturno, dove ha sede il centro sportivo dei partenopei.

Tante le rapine che a Napoli hanno avuto come vittime calciatori o loro familiari. Due anni fa la moglie di Edinson Cavani, Maria Soledad, fu scippata di un orologio da 18mila euro nel quartiere Fuorigrotta. Hamsik ha addirittura subito due rapine e anche a sua moglie Martina fu sottratta l’auto, a Varcaturo, nella zona flegrea, a mano armata e mentre era incinta. Vittima anche Yanina Screpante, fidanzata dell’ex attaccante azzurro Ezequiel Lavezzi, ora in Francia al Psg. Sempre nel 2011 la coppia Cavani fu vittima di un furto in casa. Nel mirino dei malviventi anche le mogli dei difensori Aronica e Fideleff.

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