Inghilterra: costretta a partorire, non vede figlia dalla nascita

di Stefania Arpaia

 LONDRA. È polemica in Inghilterra per la vicenda che riguarda la mamma italiana costretta a partorire e che non vede la sua bimba dalla nascita.

La donna si era trasferita in Inghilterra nell’estate 2012 per partecipare ad un corso di formazione, quando presa da un attacco di panico è stata portata in un ospedale psichiatrico. I medici hanno valutato la situazione instabile della donna e l’hanno sottoposta ad un parto cesareo mentre era sedata.

La bimba è stata immediatamente affidata ai servizi sociali. Si parla di violazione dei Diritti Internazionale privato della donna: insieme di regole atte ad individuare il diritto che ha connessioni con diversi sistemi giuridici nazionali e che servono al riconoscimento in Italia di sentenze di Autorità Giudiziarie straniere. In base a quanto riportato dal “Telegraph”, la donna si trovava a Stansted, nell’Essex, per un corso di formazione organizzato dalla compagnia aerea Ryanair.

Mentre era nella sua stanza dall’albergo, la donna è stata colta da un attacco di panico perchè non riusciva a trovare i passaporti delle altre due figlie, tornate in Italia con la nonna. Sembra che la polizia sia stata chiamata proprio per il mancato ritrovamento dei documenti e che al loro arrivo gli agenti hanno trovato la donna al telefono con la madre, che avrebbe spiegato che probabilmente l’attacco di panico era stato causato dalla mancata assunzione delle medicine contro il bipolarismo, che la donna assume normalmente. Gli agenti hanno convinto l’italiana a recarsi in ospedale per un controllo del bambino ma a sorpresa si è ritrovata in un ospedale psichiatrico.

I servizi sociali dell’Essex non vogliono restituire la piccola alla madre. Ora ad intervenire anche il padre della bambina che vive negli Stati Uniti ed è separato dalla donna, e la sorella paterna disposta ad assumere sotto la propria responsabilità la nipotina.

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