Germania propone birra come patrimonio dell’Unesco

di Stefania Arpaia

 BERLINO. Dover poter gustare una buona birra se non in Germania? Ma la bevanda ha assunto un’importanza tale da non poter più essere considerata solo un bene per il palato, ora si chiede che la birra tedesca diventi patrimonio dell’Unesco.

Accanto a parchi nazionali, barriera corallina, monasteri, aree archeologiche, la famosa “bier” diventerà parte dello United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization. La produzione e la vendita della birra fu regolata da una norma: la “Reinheitsgebot”, emanata da Guglielmo IV di Baviera, la più antica regolamentazione nel settore igienico-alimentare.

La norma, dal 1516, è ancora in uso e nel 1906 è stata estesa a tutta la Nazione. Le autorità bavaresi disposero che la birra dovesse essere composta solamente da quattro ingredienti: acqua, malto, luppolo e lievito. È questa la ricetta della bevanda internazionale, priva di aromi e conservanti.

Hans-Georg Eils, presidente dell’Associazione dei birrai tedeschi, ha dichiarato: “Se la Germania è ancora considerata il paese indiscusso della birra, ciò è grazie al Reinheitsgebot. Se divenisse parte dell’Unesco ciò sarebbe un segno di apprezzamento per i birrai e i maltatori tedeschi e allo stesso tempo un incentivo”. Ma la deutsche bier diventerà davvero patrimonio dell’umanità?

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