“Arte che riscatta”, in mostra le opere degli internati dell’Opg

di Redazione

 Cesa. Con la fine del Natale a Cesa con grande successo ha chiuso i battenti “Arte che riscatta”, la prima mostra di pittura e manufatti realizzati dagli internati dell’Ospedale Psichiatrico di Aversa.

Un singolare evento culturale in grado di coniugare arte e solidarietà, bellezza estetica ed emozioni profonde, sofferenza e voglia di riscattarsi. Sono stati davvero in tanti i visitatori giunti a Cesa per apprezzare le opere in mostra: oggetti unici e irrepetibili, che nascono dal disagio e dalla sofferenza psichica, frutto della fantasia e dell’ingegno dei detenuti, rivelatori di sentimenti e bisogni.

Una nuova scommessa vinta per gli organizzatori (Associazione Casmu, Rassegna Nazionale di Teatro scuola PulciNellaMente, vertici dell’Opg di Aversa, Amministrazione Comunale di Cesa) del singolare evento che si è posto in diretta continuità con “Arte che libera la speranza”, iniziativa che si è svolta la scorsa settimana nel teatro dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario aversano con l’intento di generare una riflessione quanto mai auspicabile su una particolare tematica sociale e umana quale quella dei diritti dei detenuti.

La mostra, ospitata nei locali dell’Associazione Nazionale di Azione Sociale in piazza De Michele, è stata inaugurata prima di Natale con una solenne cerimonia cui hanno preso parte: il presidente dell’Associazione Casmu Mario Guida, il direttore della Rassegna PulciNellaMente Elpidio Iorio, la direttrice Elisabetta Palmieri e il comandante commissario Luigi Mosca dell’Opg di Aversa, il presidente dell’associazione Anas Cesario Villano, gli assessori Carmine Alma, Giovanni Romeo, Marco Marrandino, il consigliere Antimo Dell’Omo, il rappresentante provinciale del Pd Gino Parisini, il dirigente della Pro Loco Cesario Rao, il rappresentante di “Movimento per Cesa” Eugenio Oliva.

La sera dell’inaugurazione nell’ambito della mostra si è tenuto lo spettacolo “Teatro Canzoni e Cabaret”a cura di Alfredo Della Volpe, promosso dalla Compagnia teatrale e canora di Savio Morelli e sostenuto dall’assessorato ai Servizi Sociali nella persona di Nicolina Bortone.

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Moltissimi i critici, i giornalisti, gli esperti, gli operatori sociali e dell’arte, i cittadini semplici che hanno visitato la mostra ed hanno apprezzato da vicino le opere pittoriche e i vari oggetti realizzati dai reclusi. I manufatti sono stati esposti secondo un percorso in grado di valorizzarne il significato terapeutico prima ancora che estetico. In mostra c’erano lavori di pittura tradizionale ma anche collage, sculture ed installazioni. Tratto comune in questa produzione così eterogenea è l’utilizzo di un linguaggio immediato, a volte primitivo che trasmette una emozionalità forte e irruenta. Le opere sono state realizzate nel corso di laboratori finalizzati al recupero e alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.

E’ dunque un intervento di aiuto e di sostegno a mediazione non- verbale attraverso l’uso dei materiali artistici. Grande la soddisfazione del presidente dell’associazione Casmu Mario Guida che sottolinea: “Ancora una volta abbiamo vinto una grande scommessa dimostrando come si possa testimoniare solidarietà autentica e profonda con piccoli ma significativi gesti. Qualche giorno fa presso l’Opg di Aversa abbiamo chiamato a raccolta numerosi artisti, intellettuali, uomini dello spettacolo, delle istituzioni e del terzo settore per esprimere vicinanza e sostegno ai circa 160 internati che seppur rinchiusi per errori commessi, meritano rispetto per il dramma e la sofferenza che vivono. E’ stato un grande momento di commozione, di forte pregnanza umana ed emotiva.L’iniziativa ha avuto un’alta risonanza grazie anche ai tanti rappresentanti dell’informazione intervenuti, tra cui anche la Rai. Un’iniziativa che non si pone come fatto episodico, tant’è che segue altre organizzate nei mesi scorsi e ha anticipato quella della mostra allestita a Cesa che è stata un altro grande momento di intensità emotiva, culturale e artistica. Naturalmente non ci fermiamo qui. Infatti già stiamo lavorando su altri progetti che sveleremo tra qualche settimana, intanto un grazie immenso a tutti quelli che con amore e generosità hanno lavorato per la riuscita delle iniziative”.

Il ricavato della mostra servirà a finanziare ulteriori iniziative di sostegno e solidarietà per gli internati dell’Opg di Aversa.

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