Camorra, arrestati i boss Piscitelli e Fabbrocino

di Redazione

 Caserta. I carabinieri hanno arrestato il ras della droga Raffaele Piscitelli, detto “’O Cervinese”, affiliato al clan Carfora, attivo a Maddaloni e comuni limitrofi.

La sua latitanza è durata nove mesi. Per catturarlo sono stati impiegati circa 50 carabinieri del nucleo investigativo di Caserta e personale del settimo nucleo elicotteri di Pontecagnano. L’uomo è stato trovato in un casolare abbandonato in località Casanova sulla montagna di Durazzano, nella provincia di Benevento. Nei suoi confronti pendevano tre provvedimenti per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’elicottero che lo ha individuato era dotato di telecamera ad infrarossi. È stato grazie agli infrared che i militari sono riusciti ad afferrarlo dopo una breve fuga nella boscaglia circostante, scattata dopo l’irruzione dei militari.

Piscitelli era sfuggito all’arresto più volte, anche di recente: il 15 aprile scorso, durante un’operazione dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e tre giorni dopo, in un blitz dei militari dell’Arma di Castello di Cisterna (Napoli). Durante i nove mesi di latitanza, è stato protetto da una rete di fiancheggiatori che gli hanno consentito di eludere i controlli delle forze dell’ordine, fino a stamattina. La sua organizzazione, secondo le stime dei carabinieri, è in grado di trasferire dalla Spagna, 4 chili di cocaina e 150 chili di hashish ogni 15 giorni. Stupefacente che inondava le piazze di spaccio del Napoletano e del Casertano.

A Napoli, invece, i carabinieri del comando provinciale hanno rintracciato e arrestato, nella stazione ferroviaria centrale, Giovanni Fabbrocino, figlio del boss Mario Fabbrocino, quest’ultimo attualmente detenuto e ritenuto a capo dell’omonimo clan attivo dell’area vesuviana. Sul figlio del boss pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata da finalità mafiose, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea. Secondo gli inquirenti, Giovanni Fabbrocino avrebbe messo a segno un’estorsione e non è riuscito a compierne un’altra sempre nei confronti dei titolari di un’impresa di trasporti di San Gennaro Vesuviano.

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