Ruoli Tarsu, Galluccio: “Colpa della Giunta”

di Antonio Arduino

 Aversa. A impedire la spedizione dei ruoli dell’acqua non è stato un funzionario municipale che, sia pure per ragioni validissime, avrebbe ottemperato in ritardo a realizzare quanto necessario per rinnovare la convenzione con Poste Italiane, deputata alla consegna delle bollette, …

… ma la giunta municipale che avrebbe potuto e dovuto deliberare in merito fin dal mese di luglio essendo già pronti i ruoli preparati dal responsabile dell’ufficio acquedotto.

E’ quanto sottolinea Michele Galluccio, esponente del Pdl, che aveva già segnalato la tegola che sarebbe caduto sulla testa degli aversani a seguito della scelta dell’amministrazione di aspettare il voto al bilancio anche per emettere i ruoli della Tarsu.

“Per il comportamento anomalo di chi governa la nostra città che ha preferito aspettare il voto al bilancio prima di compiere degli atti dovuti, nei primi mesi del 2014 – osserva Galluccio – i cittadini si vedranno piovere addosso la richiesta di pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti relativa sia all’anno 2013 che al 2014 insieme alla richiesta di pagamento dei canoni idrici del 2013 che sarebbe dovuta arrivare da tempo, se fosse stata rinnovata la convenzione con Poste Italiane”.

“Un atto, questo che – ricorda il pidiellino – non richiedeva alcun voto al bilancio ma una semplice delibera di giunta per essere realizzato. dal momento che non c’è stato alcuna variazione di tariffazione per il servizio reso da Postel”. “Naturalmente – aggiunge – anche per i canoni idrici gli aversani riceveranno una doppia richiesta di pagamento la cui prima rata potrebbe già arrivare nei prossimi giorni, così come è avvenuto per la tarsu, dal momenti che sono in spedizione le bollette del primo trimestre 2013”, aggiunge Galluccio, sottolineando, ancora una volta, che questa possibilità, che rende sicuramente più difficile per i cittadini contribuenti la fine di un anno di per se già difficile, era stato segnalata al sindaco.

“Purtroppo – osserva – quando un suggerimento arriva dall’esterno o dai cosiddetti dissidenti il primo cittadino non intende accettarlo, considerandolo solo come spunto polemico”. “In realtà – continua Galluccio – segnalare alternative che, almeno a mio parere, possono essere più valide rispetto a scelte autonome del sindaco per i consiglieri è un modo di partecipare alla gestione della città, un modo di ottemperare al mandato degli elettori ma il sindaco non gradisce, non ascolta, anzi nemmeno considera l0intervento dei consiglieri”. “Confermando con fatti quanto sia reale quella mancanza di partecipazione sottolineata da me a da altri cosiddetti, non solo dai dissidenti”, conclude Galluccio.

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