Mcs, Adele augura Buon Natale ai lettori

di Redazione

 Aversa. Cara Adele, volevamo sapere, anzi far conoscere i tuoi “pensieri” ai nostri lettori. Immaginarti rinchiusa in quella stanza, tra quelle quattro mura è aberrante.

“Se scriviamo i miei pensieri sarebbe un’odissea. Sai, vivo in un modo, non so come dire e non trovo altro termine. Quasi mi vergogno a esternarlo”.

Una storia ormai ai più conosciuta, la tua, o c’è ancora qualcosa che vorresti dire? “Poche ma davvero poche persone sanno vita, morte e miracoli di me, esternarlo in pubblico mi fa un po’ ‘vergogna’, o forse no, non so che dirti, ma non è proprio vergogna ecco, penso sia pudore. Ho la sensazione di perdere la mia dignità, anche le mie più care amiche virtuali, da quando ho aperto la pagina su Facebook mi hanno sempre spinta affinché io scrivessi tutto …ma proprio tutto! In realtà, si sa già tutto, grazie anche a quanti hanno segnalato il mio caso ai media”.

Racconta i tuoi stati d’animo, come vivi e cosa devi sopportare ogni giorno? “È una vita tremenda che non riesco a spiegare, non riesco a raccontarlo. Vale lo stesso di quando mi chiedono come sto. Mi limito a dire pochi sintomi, i più superficiali, poi magari, ne parlo in privato ‘in chat’ con qualche altra ammalata mcs con la quale riesco ad aprirmi meglio! Se vogliamo meglio far comprendere il mio pensiero, ecco io mi definisco una ‘malata ad ore’, credimi, ogni ora ho sintomi diversi più o meno forti o totalmente diversi da un ora all’altra. Insomma, so come mi sveglio ma non so come me ne vado a letto! In pratica vivo ora per ora. E, poi, cavolo, non sto mai bene! Da quando stanno i camini accesi in questo periodo, sto proprio stordita mentalmente mi sento come ‘mbriaca, la colpa chiaramente non la do a chi accende il camino, ci mancherebbe. Ciascuno deve vivere e godere delle piccole gioie della vita, beato lui che lo può fare”.

Pranzare, cenare, parole normali per noi, eufemismo per te. “Solito menu fisso, nel pomeriggio mi delizio con mele cotte e banana, ho provato ad inserire qualche alimento nuovo ma un ‘pezzettino’, e solo di qualche cazzata che non abbia nichel lattosio ecc ecc. Iella, e sfiga, mi fa male da subito, oppure, mi frega e mi intossica facendomi stare male dopo a distanza di qualche giorno. Attualmente credo mi stia facendo male pure la carne. La carne per me mcs è deleteria, perché ste povere bestie sono bombardate di antibiotici ed ormoni, forse non tutte, e di questo ahimè me ne accorgo dopo, ma intanto se la tolgo sono morta! E insomma, tra una cosa, e l’altra, è passata quasi un altra giornata. Penso che mentre voi “fuori” fate milioni di cose, io resto ferma, sempre nello stesso posto! Un’ingiustizia questo destino che certamente non mi aspettavo di avere. Pazienza..si va avanti!”.

Nella vita, nella tua infanzia, che ricordi hai, lasciando perdere il futuro, dato che davvero vivi attimo per attimo? “Sai, a volte mi chiedo se tornando indietro rifarei tutto uguale. A volte penso, si lo rifarei, altre volte dico no, cambierei qualcosa. Neppure da piccola serbo ricordi belli, certo c’è ne sono stati e anche di brutti, ma a pensarci per come vivo oggi rimpiango anche i momenti brutti della mia adolescenza, a confronto del presente, mi sembrano quasi belli. Per questo, che quando non sto proprio male, ringrazio Dio e dico: meglio questo che peggio! Per il futuro invece ci sono giorni che non credo di arrivare neppure al giorno dopo e pertanto il mio futuro lo vedo lontanissimo. Io spero, spero in un miracolo ed è questo a tenermi aggrappata alla vita!”.

Tra poco è Natale in tante case si respira aria di festa e non aggiungo altro. “Tutti addobbano la casa, gli alberi ecc ecc, ed è vero che il “senso” del Natale non è questo ma stare in famiglia e con le persone che ami. Io adoro le luci del Natale, le case piene di amore e calore, ricordi di quando ero piccola, pochi ricordi, ma belli e incancellabili!”.

Il 2013 si appresta a concludersi, ci saranno i soliti festeggiamenti, botti, fuochi d’artificio. “Allora devi sapere che la notte del 31 dicembre per me è stata un delirio, tra l’odore dei camini, profumi di zolfo e fumi e odori creati dai botti di capodanno, passai la notte rinchiusa nel bagno: era il posto più blindato della casa. I due giorni successivi sono stata malissimo. Va bene che ci siamo adattati, va bene che la tecnologia ora mi aiuta ma senza tutta sta evoluzione, distruzione del territorio e dell’ambiente forse, e dico forse, non mi sarei manco ammalata. Come si può impedire alle persone di non sparare i fuochi la notte di Capodanno. Impossibile! e non oso neppure chiederlo a chi di dovere. A ciascuno la ‘sua croce’. Insomma, lasciamelo dire, il progresso ci ha ucciso! Buon Natale a tutti e buone feste, soprattutto grazie a tutti coloro che mi sono vicino e dimostrano il loro affetto in tanti modi”.

Grazie Adele e Buon Natale anche a te!

di Donato Liotto

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