L’Opg “Saporito” diventerà un carcere

di Nicola Rosselli

 Aversa. L’ospedale psichiatrico “Filippo Saporito” di Aversa diventerà un carcere, quasi certamente contemporaneamente a custodia attenuata e quale casa circondariale a servizio del Tribunale di Napoli Nord.

Lavori di ristrutturazione sono già in corso nella sezione che in gergo gli addetti ai lavori chiamano “staccata”, pronta, a breve, ad ospitare in due delle sue quattro sezioni un centinaio di detenuti. Le proposte e le voci insistenti, che circolavano da qualche tempo, sembrano, quindi, essere confermate. Anche se l’ospedale psichiatrico, da quanto è dato sapere, non dovrebbe chiudere i battenti nemmeno entro il mese di marzo 2014, già termine oggetto di proroga, rimanendo in vita almeno e oltre il 2014, tenuto conto che le strutture sanitarie esterne previste dalla legge che ne ha ordinato la chiusura non sono ancora state allestite.

Una decisione questa del carcere, o meglio di una casa circondariale, a servizio del tribunale che era già stata auspicata da più parti per rendere completamente autosufficiente il nuovo ufficio giudiziario ospitato nel castello Aragonese, praticamente nel perimetro dello stesso ospedale psichiatrico giudiziario. Una previsione utile soprattutto per bypassare i problemi legati ai fermi di persone che devono poi essere convalidati dai magistrati aversani.

La notizia, però, rischiava di passare sotto silenzio, mettendo i cittadini normanni dinanzi al classico fatto compiuto, se non fosse stato per un gruppo di giovani che hanno lanciato l’allarme. Allarme che c’è anche chi ritiene immotivato, trattandosi, di fatto, di un permanere di strutture carcerarie in pieno centro cittadino, anche c’è chi si auspica che, comunque, si riesca a recuperare alla fruizione degli aversani buona parte degli spazi verdi e delle strade interne che, se aperte alla città, contribuiranno ad un sicuro miglioramento delle condizioni di vivibilità.

Sulla vicenda, l’attuale direttrice del “Saporito”, la dottoressa Elisabetta Palmieri ha dichiarato: «Di certo c’è che l’opg sicuramente non chiuderà i battenti a marzo prossimo. Probabilmente ne avremo anche per il 2015 tenuto conto che le strutture esterne che dovevano essere allestite non sono ancora pronte. Per quanto riguarda il carcere ipotetico di cui lei mi chiede, posso dirle che non si conosce ancora cosa accadrà. Ci sono dei progetti, ma aleatori».

«Al momento, dopo che è stata espletata anche una gara, sono in corso lavori di recupero della “staccata”, un’ala del vecchio opg che ospitava quattro sezioni con circa duecento detenuti. Le sezioni oggetto di recupero, però, sono solo due ed andranno ad ospitare un centinaio di detenuti».

La stessa direttrice aggiunge di non sapere se la nuova struttura è stata riattata per ospitare sezioni carcerarie a custodia attenuata o, per svuotare il carcere napoletano di Poggioreale e rispondere ai bisogni del nuovo tribunale di Napoli Nord. Probabilmente, anche in previsione del completo recupero della “staccata”, le due ipotesi, Istituto a custodia attenuata e casa circondariale, potrebbero coesistere senza che possano sorgere particolari problemi. Per la cronaca, gli istituti per la custodia attenuata possono essere di due tipi: gli istituti a custodia attenuata per il trattamento e il recupero dei detenuti tossicodipendenti e gli istituti a custodia attenuata per detenute madri di bambini inferiori a tre anni di età.

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