Puc, l’opposizione annuncia di non partecipare al Consiglio

di Redazione

 TEVEROLA. “Sulla questione del Piano urbanistico comunale ci aspettavamo un coinvolgimento di tutta la comunità, mai avvenuto, se non sulla carta”.

Lo affermano, in una nota, i gruppi di opposizione “Patto per Teverola, composto da Tommaso Barbato, Biagio Pezzella e Nicola Picone, e “Teverola Avanti”, formato da Dario Di Matteo e Maurizio Di Chiara, poche ore prima della seduta consiliare in programma lunedì sera, alle 20. “Dal 1978 – spiegano i consiglieri – esisteva il piano di fabbricazione, forse era arrivato il momento di cogliere l’occasione per redigere uno strumento urbanistico serio che, ponesse al centro, la tutela del territorio e la qualità della vita di tutti i teverolesi. Uno studio serio del tessuto urbano e delle reali esigenze dei concittadini”.

Secondo l’opposizione “chi ha avuto la penna tra le mani, probabilmente, aveva altre esigenze”. “La redazione del Puc – continuano i consiglieri – è avvenuta in maniera riservata, nell’ufficio di qualche tecnico oppure presso le stanze di qualche pseudo politico? Si tratta di uno strumento urbanistico studiato come una sanatoria, nell’esclusivo interesse dei soliti ‘imprenditori’, ad uso speculativo”.

I consiglieri della minoranza hanno richiesto anche il rinvio del Consiglio comunale, in quanto “la documentazione che doveva essere a disposizione per verificare gli atti, non è stata mai ricevuta, tranne un cd in forma anonima ed illeggibile”.

Dunque, spiegano, “al fine di non contribuire in nessun modo alla distruzione della città”, hanno deciso di “non partecipare ad una seduta illegittima sia nella forma che nei contenuti”. “La battaglia sostenuta dai nostri gruppi consiliari – concludono – è stata e continuerà a favore del bene comune ma contro gli interessi della cricca”.

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