L@D: “Dal bilancio per pochi intimi a quello partecipato”

di Redazione

 SANT’ARPINO. I consiglieri del gruppo consiliare di “Sant’Arpino Libera@Democratica”, Elpidio Iorio, Francesco Capone, Adele D’Angelo, Elpidio Maisto (assente Caterina Tizzano per motivi di lutto) …

… nella seduta di consiglio comunale dell’altro giorno, in ordine all’approvazione del Bilancio di previsione 2013, hanno espresso il loro netto voto contrario con le motivazioni che seguono.

Il Bilancio di previsione del 2013, cioè nella sostanza un pre-consuntivo, presentato dalla Giunta Di Santo, è di difficile lettura, scoordinato negli allegati che lo accompagnano, impresentabile e non rispondente ai criteri di veridicità ed unicitò che sono alla base di una corretta gestione dei bilanci degli enti locali. Un bilancio in altre parole irricevibile!

Nel preannunciare il voto contrario, i consiglieri hanno invitato l’Amministrazione e in particolare l’assessore al bilancio a mettere in atto quanto annunciato in sede di commissione bilancio e cioè di avviare da subito – in previsione del bilancio 2014 – le procedure per il bilancio partecipato che prevede il coinvolgimento attivo della società santarpinese in tutte le sue articolazioni.

“Un’esigenza – hanno sostenuto i consiglieri di Sant’Arpino Libera@Democratica – per ripartire in modo trasparente ed equilibrato le spese in conto capitale tra i diversi quartieri del nostro Comune. Si tratta di avviare e sviluppare, un ampio processo di partecipazione popolare che deve avere come oggetto principale proprio la ripartizione delle spese di investimento. Si tratta di una politica di tipo distributivo ovviamente conflittuale perché la somma da ripartireè fissa (edè stabilita dell’amministrazione) e ognuna delle zone del territorio comunale ha ovviamente interessi concorrenti rispetto agli altri”.

“Maè ovvio -è stato precisato – che una volta per tutte le politiche di investimento dovranno seguire criteri oggettivi, e non più clientelari, quali ad esempio il numero di abitanti delle diverse zone; la carenza di servizi; la priorità tra i vari tipi di investimenti (rete stradale, fognature, scuole, servizi sanitari, spazi pubblici, ecc.) che viene stabilita da ogni singola area territoriale attraverso la partecipazione dei cittadini. Ogni anno spetta all’amministrazione comunale decidere quale peso assegnare a ognuno dei tre criteri”.

“Il processo del bilancio partecipativo – dichiarano i consiglieri- già era stato annunciato mesi fa dall’assessore al bilancio ma purtroppo il buon propositoè stato puntualmente disatteso. Siamo certi che se si fosse attuato il bilancio partecipato molte cose sbagliate previste nel bilancio appena approvato si sarebbero potute evitare ad esclusivo vantaggio della popolazione santarpinese. Invitiamo dunque l’assessore al ramo ad attivarsi subito affinché già dalle prossime settimane inizi l’iter di bilancio partecipato da concludersi in primavera con l’approvazione del bilancio da parte del consiglio comunale. Tra gennaio e marzo si dovrebbero svolgere due tornate di assemblee territoriali che indicano le priorità, ossia le opere e gli interventi cui deve essere data la precedenza. Le assemblee sono precedute da riunioni con associazioni locali (da quelle culturali a aquelle sociali, da quelle dei soggetti commerciali a quelle artigianali, ecc. ) che portano sul tavolo del confronto le esigenze dei diversi mondi che rappresentano”.

“In tal modo – concludono i consiglieri – si potrà elaborare una proposta di bilancio che sia effettivamente rispondente alle aspettative delle diverse aree santarpinesi e delle realtà culturali, sociali, economiche e produttive che agiscono nella nostra Comunità.E’ stato dimostrato, in altre realtà, che la pratica del bilancio partecipativo ha avuto l’effetto di ridurre le sperequazioni tra le diverse zone della città, favorendo le zone più popolate e meno dotate di servizi, e l’avvio di politiche in linea con i bisogni del modo sociale, culturale, economico e produttivo locale. Un modo trasparente, democratico ed efficace di spendere i soldi dei cittadini e tagliare le unghie ai tanti piccoli conflitti di interesse che si nascondono dietro comodi paraventi!”.

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