I ragazzi della “Stanzione” in udienza dal Papa

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Docenti e alunni della scuola “Stanzione” di Orta di Atella, insieme alla dirigente Arcangela Del Prete, mercoledì 13 novembre hanno partecipato in piazza San Pietro all’udienza generale con papa Francesco.

L’incontro con il Santo padre è stato vissuto da tutti con grande emozione e tutti hanno trovato nelle parole del pontefice importanti spunti di riflessione. Dopo l’udienza, una piccola delegazione di alunni guidata dalla Dirigente Del Prete e da Don Roberto Comune, è stata ricevuta negli uffici vaticani dall’Eccelso Segretario Generale al quale hanno consegnato una lettera di accorata denuncia sullo stato di colpevole degrado della cosiddetta “Terra dei fuochi”; una lettera che il Segretario Generale ha promesso di fare pervenire direttamente al papa.

Al ritorno, prima del rientro a casa, il pullman ha sostato presso il Santuario del Divino Amore. Questo evento è solo una delle tante iniziative che si inseriscono nell’ambizioso progetto di coinvolgere docenti, genitori e alunni nella realizzazione di una comunità educante nella quale ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze, è impegnato in modo reciproco nel promuovere la crescita umana intesa nella sua globalità di corpo, ragione e anima. Si tratta di un orientamento che non contraddice lo status della scuola pubblica come istituzione laica, in quanto ispirato ad un laicismo non escludente, bensì inclusivo di ogni spinta, di ogni apporto che possa favorire il progresso e il miglioramento della persona umana.

Questo appuntamento ha, infatti, costituito una opportunità magnifica per far vivere ai ragazzi, nonché ai docenti, un’esperienza non solo di altissimo valore spirituale, ma anche morale e civile. La voce del Papa, infatti, e in particolare di papa Francesco, è universalmente considerata espressione di valori universali: rispetto per la vita e la natura, solidarietà, superamento di ogni barriera culturale, ideologica, sociale, etnica e religiosa. I ragazzi da sempre hanno bisogno di modelli positivi e di esperienze formative che riescono a dare forma concreta alla precettistica di tipo scolastico, spesso meramente teorica.

La partecipazione viva e diretta all’incontro del Pontefice con i fedeli, evento tante volte distrattamente guardato in tv, assume, in tal senso, un significato fortemente formativo, in quanto rende gli alunni testimoni in prima persona – con implicazioni emotive – di un pezzo di storia italiana e mondiale, incarnata da uno dei massimi protagonisti. Certamente, per motivi organizzativi, come il più delle volte avviene, non è stata possibile la presenza di tutte le classi a questo evento. Ciò nonostante, si è trattato di un’occasione di rara importanza: rendere gli alunni che vi hanno partecipato ambasciatori di parole e di emozioni profonde e arricchenti, in grado di gettare un seme per lasciar germinare nei compagni e negli adulti, momenti di riflessione più profonda sul significato e sul valore delle proprie azioni e delle proprie scelte.

Come la dirigente Del Prete, ha più volte affermato: “Non si può cercare di ottenere il massimo dai ragazzi se si interviene in modo unilaterale e settoriale, non raccogliendo tutte le occasioni possibili di scambio e di condivisione di esperienze positive e formative tra discenti e docenti e tra questi e i genitori. Nella mia idea, l’impegno della scuola, resta quello di affermare una continuità di valori educativi e formativi in cui la personalità di ogni singolo alunno possa svilupparsi con pienezza mediante la più ampia condivisione possibile delle finalità educative che la scuola, aperta ai bisogni e alle sollecitazioni del territorio, promuove, ma anche mediante un continuo scambio di impressioni e di istanze tra adulti e ragazzi che costituisce il terreno sul quale fondare la crescita reciproca”.

La dirigente Del Prete, cercando di superare le difficoltà organizzative, contando sul significativo supporto delle Istituzioni e dei genitori, continuerà ad accogliere e a portare avanti tutte le iniziative che abbiano una significativa valenza morale e sociale, al fine di consentire al maggior numero possibile di alunni di vivere direttamente esperienze importanti e preziose per il progresso umano e civile del territorio.

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