Recale, RiciclArt: quando il riciclo è musica per le orecchie

di Redazione

 RECALE. Il diavolo fa le pentole e gli studenti le suonano. Dare una seconda chance musicale a bottiglie di plastica, bidoni, padelle, piatti, vecchie ferraglie è forse la sfida più entusiasmante ingaggiata dagli alunni delle scuole primarie «Giovanni Falcone» e «Sandro Pertini» di Recale, impegnati nel progetto «RiciclArt».

Dall’anno scorso, le aule si sono trasformate in uno spazio mentale dove essi danno libero sfogo alla fantasia, ricercando, raccogliendo, osservando, classificando e, soprattutto, ricreando utensili o piccole opere d’arte da oggetti dismessi che altrimenti andrebbero ad affollare soffitte polverose. Per tentare questo divertente «ready-made» duchampiano, i ragazzi della «Pertini» martedì scorso e quelli della «Falcone» venerdì (8 novembre) avranno un tutor d’eccezione, Michele Magnotta, percussionista, musicoterapeuta e appassionato sperimentatore di sonorità innovative; poi seguirà un’esibizione finale.

«L’idea è semplice – rivela Magnotta -: consiste nel riutilizzare oggetti comuni, considerati dei rifiuti, e trasformarli in strumenti musicali, dai classici tamburi fino a inventarne di nuovi. Diversi gruppi nel mondo hanno intrapreso questa forma di «street art» con risultati sorprendenti; i più celebri sono gli «Stomp». Chissà che Recale non diventi la prima tappa di performance itineranti, un vero «spazza tour», in giro per le scuole della provincia».

Promosso dalle associazioni «Cruna», «Il Campanile» e «Meridies», sostenuto dal Comieco e finanziato dall’Osservatorio nazionale per il volontariato, organo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, «Riciclart» è svolto, in parallelo, al circolo «Giovanni XXIII» di Baiano, ad Avellino, e al circolo di Saviano, nel napoletano.

«È un grande viaggio di didattica non convenzionale – argomenta Elisabetta Vitale, responsabile del progetto -, che, coniugando arte e riciclo, insegna ai più piccoli a rispettare l’ambiente, facendo leva sul gioco e sul divertimento. Ciascun bambino sta assimilando abitudini che lo aiuteranno a maturare una coscienza civica e a diventare, un giorno, un adulto eco-responsabile ed eco-attento».

Il percorso ha già esaurito una prima parte di carattere informativo sui rifiuti e sulle norme che regolano la raccolta differenziata, aspetti affrontati con l’aiuto di due esperte del settore, le insegnanti Rita Raucci e Lucia Sibillo.

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