Ambito C2 commissariato, Magliocca critica la Cisl

di Redazione

 MADDALONI. Leggo, con stupore, l’allarmismo fatto dal sindacalista Letizia della Cisl sul commissariamento dell’ambito C2.

Mi chiedo dov’erano questi paladini dei più deboli quando la Regione, con una decisione a dir poco improvvida, ha deciso di mettere in liquidazione il vecchio Ambito C1 senza che fossero costituiti i nuovi Ambiti C2 e C5. Quando per tutti questi mesi i servizi, quasi tutti, si sono interrotti, generando un gravissimo disagio alle famiglie in precedenza assistite. Ma soprattutto mi chiedo se queste persone conoscono la legge Regionale 11/2007 che regola l’argomento.

L’Ambito C2 si è costituito con la sottoscrizione di una convenzione in data 28 luglio 2013 da parte dei Comuni di Arienzo, Cervino, Maddaloni, S. Maria a Vico e Valle di Maddaloni. Il Comune di San Felice a Cancello ha ritenuto opportuno non sottoscrivere la convenzione costitutiva. Rispetto la scelta anche se non ho mai compreso le motivazioni del rifiuto. Ma questo è sicuramente un mio limite. Certi di operare per il bene dei più deboli siamo andati avanti realizzando tutti i passaggi dovuti, fino alla redazione del Piano Sociale di Zona.

Lunedì scorso 28 luglio abbiamo incontrato il capo della segreteria dell’assessore regionale Ermanno Russo, con il quale abbiamo concordato in primo luogo la necessità di riavviare i servizi (con le compartecipazioni) e soprattutto la necessità di operare secondo quando prescritto all’art. 47 della Legge Regionale n. 11/2007. L’art. 47 della legge regionale 11/2007 prevede che, in caso di inerzia di un ente locale la Regione nomina un Commissario a tutela di tutti. Il Commissario, dopo 30 giorni dalla nomina, si insedierà per verificare se la Convenzione costitutiva è stata redatta nel rispetto dell’articolo 30 del Tuel. Se la Convenzione è conforme, il Commissario si sostituirà al Comune inerte con potere di firma e perfezionerà la Convenzione. Nel caso in cui il documento costitutivo non fosse conforme, il Commissario è tenuto a commissariare l’intero ambito affinché sia regolarmente costituito.

Pertanto, è evidente, che l’eventuale commissariamento riguarderà solo la forma costitutiva, in quanto il Piano Sociale di Zona è stato regolarmente ultimato. Anzi, comunico che ieri, 31/10/2013, a seguito del coordinamento istituzionale del 22 ottobre scorso, con nota prot. 28376 il coordinatore Vincenzo Mataluna ha convocato gli enti gestori per l’affidamento temporaneo dei servizi per soli due mesi, come previsto dalla normativa sugli appalti, in attesa di bandire le regolari gare d’appalto per l’affidamento dei servizi. Inoltre con nota prot. 28469 del 31/10/2013 è stato comunicata la ‘consistenza’ per avviare i servizi dell’assistenza domiciliare.

Quindi viene definitivamente chiuso anche questo doloroso problema che genera tanti disagi alle famiglie. Questi sono atti e fatti con i quali parlano l’amministrazione De Lucia di concerto con le amministrazioni degli altri Comuni Arienzo, Cervino, S. Maria a Vico e Valle di Maddaloni. Il resto è solo ricerca di visibilità associata ad una cattiva informazione. Il problema serio è quello relativo ai Pac, piani di azione e coesione, con fondi ulteriori disponibili per oltre un milione di euro. Sull’argomento la normativa è chiara: è necessaria anche la firma del Comune di San Felice a Cancello.

I poteri sostitutivi del Commissario sarebbero sufficienti ma, purtroppo, non ci sono i tempi tecnici visto che la scadenza per la presentazione dei Pac è il 14 dicembre. Quindi abbiamo 30 giorni di tempo, dalla delibera di nomina del Commissario, per ricomporre l’unità d’intenti tra i comuni dell’Ambito C2. Il termine è il 28 novembre: se entro quella data il Comune di San Felice non avrà firmato, perderemo i fondi dei Pac.

Ieri, su preciso mandato del Sindaco Rosa De Lucia, ho telefonato l’assessore ai servizi sociali del Comune di San Felice – l’avvocato Monica Ippolito – per cercare di concordare un incontro risolutore tra Sindaci e amministrazioni dei Comuni dell’Ambito. Ho molto rispetto per la collega Ippolito e soprattutto per il sindaco Pasquale De Lucia per pensare di voler forzare la mano con un articolo giornalistico. Soprattutto rispetto l’interpretazione che ciascuno di noi, individualmente, deve dare del mandato popolare e delle connesse responsabilità.

Pertanto non l’ho fatto in questi mesi e non ritengo oggi di dovermi esprimere sulle loro posizioni che ritengo assolutamente meritevoli di rispetto. Spero che nel corso della prossima settimana si possa finalmente avere un incontro chiarificatore che permetta a tutti di recuperare il dialogo e che, finalmente, prevalga il senso di responsabilità che riconosco in ciascuno dei protagonisti di questa delicata fase politica.

Salvatore Magliocca, assessore al Welfare

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