Tredicesime sempre più leggere: 91% via per tasse e mutui

di Redazione

 ROMA. Le tredicesime degli italiani diventano sempre più leggere e quel che rimane è divorato da tasse, bollette e rate del mutuo.

Adusbef e Federconsumatori prevedono infatti un nuovo calo della mensilità aggiuntiva, calcolando per quest’anno una contrazione del monte gratifiche di ben 300 milioni rispetto al 2012.

Ma secondo le due associazioni a tutela del consumatore, oltre il danno c’è anche la beffa, con quasi il 91% della tredicesima che va via per il pagamento di imposte e prestiti. Insomma neppure la mensilità in più porta un sollievo, con il 2013 che vede ancora assottigliarsi la somma totale delle gratifiche.

Tra il lavoro che non c’è e il congelamento degli aumenti salariali il bottino delle tredicesime quest’anno, stimano le organizzazioni, si fermerà a 34,2 miliardi di euro. Ma di questi solo 3,1 rimarranno nelle tasche degli italiani, troppo poco per risollevare la domanda, la cui caduta non si arresterà sotto Natale, avvisano Federconsumatori e Adubef.

“Una miseria – la definiscono – che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori, con la sciagurata tassa sui poveri denominata Iva al 22%”.

Secondo i consumatori la mensilità straordinaria che viene pagata come ogni anno all’avvicinarsi delle feste, tra circa tre settimane, subira’ nel complesso, tra pensionati e lavoratori pubblici e privati, una perdita dello 0,9%.

E al calo si aggiunge l’erosione che deriva da bollette e utenze domestiche (8,1 miliardi), Rc auto (5,9 miliardi), rate del mutuo per l’abitazione (4,9 miliardi), altri prestiti (4,3 miliardi), bolli per auto e moto (4,1 miliardi), canone Rai (2,0 miliardi) e Imu sulle seconde case (1,8 miliardi).

Ecco che, sottolineano Federconsumatori e Adusbef, “per la prima volta meno di un decimo del monte tredicesime” resterà nei portafogli di dipendenti e pensionati. Una piccola somma da centellinare tra regali e altre spese tipiche di fine anno. Le due organizzazioni, infatti, parlano di “un Natale durissimo sul fronte consumi, destinati a calare del 10%” con “almeno tre famiglie su quattro” costrette a tagliare lo shopping natalizio a causa della crisi.

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