Riina minaccia Di Matteo: “Deve morire”

di Mena Grimaldi
 PALERMO. Nino Di Matteo deve morire. E con lui
tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire”. Sarebbero state
queste le parole pronunciate dal boss della mafia, Totò Riina, ad un detenuto in cella con lui mentre dopo aver seguito
l’ultima udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia, che si svolge a
Palermo.

Aggiungendo: “Quelli lì devono morire, fosse l’ultima cosa che faccio”.
Riina avrebbe parlato anche di “uno che era a Caltanissetta e adesso è a
Palermo, uno che si dà un gran da fare”. Probabilmente si riferiva all’attuale
procuratore di Palermo Roberto
Scarpinato
.

“Siamo profondamente allarmati per la pubblicazione della
notizia delle minacce che Totò Riina avrebbe rivolto al pm di Matteo e ai
colleghi che indagano sulla trattativa perché, ammesso che siano vere, queste
minacce sembrano una chiamata alle armi che il boss fa ai suoi contro i
magistrati che svolgono questa inchiesta e sono visti come ostili”.

Così il
procuratore di Palermo Francesco
Messineo
ha commentato la notizia di minacce rivolte dal capomafia detenuto
ai pm.

Lunedì scorso si è riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza,
presieduto dal prefetto Francesca
Cannizzo
, e ha valutato la possibilità di trasferire Di Matteo e la sua
famiglia in un’altra località; ma al momento ha deciso di chiedere al ministero
dell’Interno un rafforzamento delle misure di sicurezza, con la possibilità di
dotare la scorta di Di Matteo del dispositivo Jammer in grado di bloccare i
segnali radio dei telecomandi in un raggio di duecento metri.

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