Paolini si difende: “Con uno dei ragazzi ero fidanzato”

di Mena Grimaldi
 ROMA. Gabriele Paolini, il “disturbatore” dei
giornalisti, dal carcere di Regina Coeli dove è rinchiuso da domenica sera, si
difende e dice che non c’è stata alcuna induzione alla prostituzione.

“Quella
che avevo e ho tuttora con quel ragazzo di 17 anni è una storia d’amore che va
avanti da 8 mesi. Ci amiamo. Il nostro e’ un rapporto alla luce del sole, siamo
stati assieme in piscina persino al circolo ufficiali dell’esercito, lui ha
conosciuto i miei genitori e io sua madre”, dice.
Agli avvocati Lorenzo Lamarca e Massimiliano Kornmuller che sono andati a trovarlo, Paolini racconta
“Non ho pagato nessuno per fare sesso e soprattutto non ho indotto nessuno a
prostituirsi. Il ragazzo con cui sto e faccio sesso, con il suo consenso, mi è
stato presentato tempo fa dall’altro studente di 17 anni che, incontrandomi per
strada, mi ha chiesto un autografo e poi mi ha fatto conoscere pure il giovane
romeno. Non è vero, dunque, che questi minori li ho conosciuto tramite chat
così come e’ falso che si sia fatto uso di droga, come ha scritto qualcuno. E’
vero che ho fatto delle riprese video con il mio fidanzato ma si trattava di
filmati per uso personale, non certo da destinare alla divulgazione”.
I
difensori di Paolini sono pronti a fare ricorso davanti al tribunale del
riesame per far revocare l’ordinanza di custodia cautelare.

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