Liberi dietro cauzione gli attivisti di Greenpeace: D’Alessandro torna in Italia

di Emma Zampella

 MOSCA. Sono stati liberati, dietro cauzione alcuni degli attivisti di Greenpeace detenuti in Russia: tra loro anche l’italiano Christian D’Alessandro.

Una notizia che è arrivata su Twitter direttamente da Greenpeace Russia che ha reso nota la decisione emessa dal tribunale di San Pietroburgo. Sono 10 su 30, finora, gli attivisti di Greenpeace che saranno liberati su cauzione, come hanno deciso due tribunali di San Pietroburgo tra ieri e oggi esaminando le richieste dell’accusa di prorogare la detenzione.

Un solo militante, australiano, si è visto prolungare la carcerazione per altri tre mesi. Anche per D’Alessandro le condizioni da rispettare sono state già determinate: tutti coloro che sono stati liberati dovranno pagare una cauzione di circa 45 mila euro, somma da versare entro il 27 novembre. In danaro, in caso di urgenza, da quanto si è appreso, potrebbe essere anticipata dalla rappresentanza diplomatica italiana. Anche se poi a “saldare il conto” sarà Greenpeace International. Inutile, quasi, raccontare la gioia e l’euforia dei parenti di Christian, che non hanno mai perso la speranza.

“Sono troppo euforico, datemi il tempo di riprendermi”: così Aristide D’Alessandro, padre di Christian, ha raccontato la sua gioia ai quotidiani italiani. “Sto avvertendo parenti ed amici”, ha aggiunto il padre dell’esponente di Greenpeace. “Al 99% – ha detto ancora Aristide D’Alessandro, che ha appreso la notizia della possibilità di rilascio su cauzione di Cristian dalla figlia, da Strasburgo – mi recherò in Russia per andare a prendere mio figlio”.

“Accogliamo con gioia questa decisione che indirettamente riconosce che gli Arctic30 sono cittadini responsabili – dice la sorella di Cristian, Ivana – Speriamo comunque che il sistema giudiziario russo riconosca presto la loro totale innocenza e ci permetta di riportarli a casa il più presto possibile. Ringraziamo sinceramente le nostre autorità consolari in Russia per l’enorme impegno e dedizione rivolti a questa vicenda”.

Insieme all’italiano sono stati liberati anche l’italo-argentina Camila Speziale, il canadese Paul Ruzycki, il polacco Tomasz Dziemianczuk, la brasiliana Ana Paula Maciel, il neozelandese David Haussmann e l’argentino Miguel Hernan Perez Orsi. Sale così a dieci il numero degli attivisti di Greenpeace che saranno scarcerati. Rimane in piedi l’accusa di vandalismo e, formalmente, anche quella di pirateria che, sebbene non nominata nelle richieste per il prolungamento della detenzione, non è stata ancora ritirata.

Al momento non si conoscono le condizioni del rilascio su cauzione, nè se agli attivisti sarà concesso di lasciare il Paese. Ieri all’australiano Colin Russell era stata invece negata la scarcerazione e rimarrà in carcere fino al prossimo 24 febbraio. Nessuna motivazione per questa diversità di trattamento è stata fornita però dal tribunale. Della vicenda si era occupato anche il cantante Paul McCarteney che aveva scritto una lettera al presidente Putin nella quale chiedeva la scarcerazione degli attivi di Greenpeace.

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