Genova, quarto giorno di caos: Atm in piazza con Grillo

di Emma Zampella

Beppe Grillo allo sciopero a GenovaGENOVA. Prosegue la protesta dei lavorati dell’ATM di Genova che sono ancora in piazza a protestare contro la privatizzazione dei trasporti: al loro “no” si è aggiunto anche quello del leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo.

Anche oggi, i lavoratori del servizio pubblico non hanno svolto le proprie mansioni, mandando la città nel caos. La vertenza tra i dipendenti dell’azienda e il suo azionista, il Comune, era iniziata sulla delibera che dovrebbe indicare le linee strategiche per la gestione delle società partecipate dall’ente che, secondo i suoi contestatori, lasciava le porte aperte a un ingresso di soci privati nella società. Ieri il documento è stato votato dal consiglio comunale, riunito a porte chiuse per evitare interruzioni dei lavori, in una versione riveduta per evitare l’ostilità di chi è contrario al coinvolgimento dei privati, ma intanto i contrasti si sono spostati sull’aspetto economico.

Dopo ore di discussione tra il sindaco Marco Doria e i rappresentanti sindacali, la trattativa si è interrotta ieri sera quando i sindacalisti hanno risposto con un netto rifiuto alle richieste di Doria di sacrifici economici da parte dei lavoratori per fare quadrare i conti del 2014. “Il Comune è disponibile a trattare sugli 8 milioni di euro che mancano per garantire la salvezza di Amt. Ma dobbiamo sederci al tavolo e discuterne a 360 gradi. Nessuno può chiamarsi fuori”. Lo ha detto il sindaco Doria, tendendo la mano ai sindacati . “Il Comune fatica a trovare i 30 milioni necessari – ha aggiunto – ma bisogna farlo. Con il contributo nostro e dei lavoratori sono stati salvati dei posti di lavoro nel 2013”. I lavoratori fanno la voce grossa e annunciano che la contestazione potrebbe spostarsi a Roma. L’Autorità di garanzia per gli scioperi ha scritto alla Amt di Genova per richiedere “informazioni urgenti sulle astensioni improvvise dal servizio, a partire dalla giornata del 19 novembre”. In particolare viene chiesto “di precisare l’eventuale ruolo e responsabilità nell’organizzazione della protesta da parte delle sigle sindacali presenti in azienda”.L’Autorità valuterà l’adozione dei provvedimenti sanzionatori, previsti dalla legge.

Alla mobilitazione hanno infatti preso parte oltre 2mila dipendenti dell’Atm, a cui si aggiungono poi quelli delle altre partecipate Aster (lavori stradali) e Amiu (rifiuti). A loro si è unita anche una delegazione di tranvieri dell’Atac di Roma. “La questione di Genova – ha detto Danilo Caruso, della Filt/Cgil Roma-Lazio – è una questione nazionale. I lavoratori sono vittime come i cittadini”. Messaggi di solidarietà ai lavoratori in sciopero a sono arrivati anche da Livorno e da altre città italiane. “Abbiamo i cittadini dalla nostra parte – ha detto Antonio Vella, responsabile a Genova per la Cisl della Federazione del trasporto – non solo qui ma in tutta Italia. Ora dobbiamo evitare pericolose infiltrazioni e atti vandalici. Per noi non ci sono colori, siamo solo tranvieri”. Se da un lato c’è la solidarietà di altri lavoratori, dall’altro c’è chi ha intenzione di indagare con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. La procura di Genova ha, infatti, aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando l’interruzione di pubblico di servizio per lo sciopero dei lavoratori. L’inchiesta nasce da una informativa della questura.

Sfilando per le strade della città, il comico-politico,Beppe Grillo,ha espresso piena solidarietà ai lavoratori non solo genovesi, ma italiani: “Questo è un punto di non ritorno. Io sono ancora più incazzato di voi. Se vengo qui sono strumentalizzato, perché voglio i voti, ma io non voglio i voti di nessuno. Io abito in questa città” e il cambiamento “deve partire da questa città”. Una protesta che avrà senso e valore solo se sarà ascoltata dal Governo e dallo Stato, perché come ha poi continuato Grillo “questa protesta riguarda i lavoratori di Amt, che si devono unire agli altri, a quelli di Fincantieri, di Iren, in una battaglia comune”. Una sessione di scioperi a cui pare essere affidato il futuro dell’economia italiana insomma. “Sto con i lavoratori. hanno ragione a protestare. Il Welfare deve essere difeso, il trasporto pubblico deve essere finanziato. Bisogna cambiare la mentalità come fa tutto il mondo disincentivando il trasporto privato a favore del pubblico”.“Il problema del trasporto locale deve essere affrontato da chi fa industria e conosce i problemi – ha detto ancora Grillo alludendo al fatto che il premier letta non capisca questi ingranaggi – Questi amministratori non sanno proprio come gestire questi servizi. Bisogna fare delle scelte molto drastiche. Dove il trasporto pubblico funziona hanno penalizzato l’auto privata. L’auto non la puoi escludere ma la puoi mettere in secondo piano”.

E mentre le contrattazioni vanno avanti, il leader politico incalza gli animi già agitati: “Dobbiamo alzare la testa, questa è una battaglia epocale che deve partire da qui e deve essere seguita da tutte le città italiane. Non è un problema di parti politiche, ma di un mondo vecchio fatto da sindacati vecchi. E’ un problema del lavoro che si perde e non torna più. Voglio acqua, scuola e trasporto pubblico”.”Si stanno svendendo tutto. Sarà una lotta all’ultimo sangue, ci giochiamo tutto a partire da Genova”, ha detto Beppe Grillo dopo aver lasciato il corteo dei lavoratori. Riferendosi ad Amt, Grillo ha detto: “Il piano industriale deve essere deciso insieme con i lavoratori. Serve un azionariato diffuso. I sindacati non hanno più ragione di esistere”.

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