Forza Italia esce dal governo: “Governo incapace di confrontarsi”

di Redazione

 ROMA. “Siamo arrivati alla determinazione che non ci sono più le condizioni per proseguire nella collaborazione con questo governo. Per due motivi: per l’incapacità del governo di confrontarsi con la maggioranza e per il maxiemendamento che riteniamo irricevibile da parte della nostra parte politica”.

Così il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, ha annunciato, nella conferenza stampa con il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, l’uscita di Forza Italia dal governo. “L’uscita dal governo è un grande rammarico. Per noi le larghe intese sono finite”, ha aggiunto Brunetta. E ancora: “Napolitano e Letta ora valutino il da farsi”.

Nella conferenza stampa i capigruppo hanno anche annunciato che Forza Italia voteranno no alla fiducia sulla legge di Stabilità. Mercoledì, invece, è atteso in Senato il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. “La decisione di uscire dal governo non c’entra con la decadenza di Berlusconi”, ha assicurato Romani.

Brunetta ha detto che Forza Italia non voterà la fiducia sulla Legge di Stabilità “dal momento che non sono state accolte le richieste avanzate su casa, Iva, concessioni demaniali, circolazione del contante, sicurezza, ecc”. “La politica economica è un totale fallimento”, ha detto Brunetta.

Romani ha spiegato i motivi dell’uscita di Forza Italia dal governo: l’esecutivo “si è sottratto al confronto in più di una occasione e potrei citare data e orario di ogni singola nostra richiesta di incontro. L’ultima occasione è stata con il maxi emendamento alla legge di stabilità che ha avuto i suoi ritardi e che, come ha spiegato il ministro Franceschini in aula, dovrebbe riprendere il lavoro della commissione e gli emendamenti, tanti, che non sono stati votati in commissione Bilancio. In più di una occasione”.

“La natura di questo governo è cambiata, le larghe intese sono finite” e di questo il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “devono prendere atto” ha proseguito Brunetta. “Quella formula non c’è più, da oggi c’è un governo di centrosinistra”, ha aggiunto. Romani ha comunque assicurato che “da una forza politica come la nostra arriverà sempre un’opposizione responsabile”.

La decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore equivarrebbe, se l’aula del Senato dovesse votare a favore, per Romani e Brunetta, “alla morte della democrazia”.

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