ROMA. A partire dalle 19, con una seduta unica, l’Aula del Senato mercoledì 27 novembre discuterà e voterà la proposta sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, condannato nel processo Mediaset.
Iparlamentari pronti a votare contro il leader di Forza Italia sarebbero 201 o 198m a seconda che si presentino a votare o meno itre senatori a vita recentemente nominati da Napolitano (Claudio Abbado, il quarto, non verrà per ragioni di salute, come anche l’ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi). Dunque, ci saranno 40 (o 37) voti in più rispetto alla maggioranza assoluta dell’assemblea che è di 161. Dovrebbe assestarsi intorno a quota 117, invece, il fronte dei “no” alla decadenza: 62 di Forza Italia, 10 di Gal, 16 della Lega, 20 del Nuovo centrodestra di Alfano.
Intanto, come annunciato, il Cavaliere affila le armi e nel pomeriggio scenderà in piazza, a Roma, insieme ai suoi sostenitori. “La manifestazione sarà assolutamente pacifica e legittima, sarà solo l’inizio. Non ho intenzione di andarmene ma continuerò a difendere la libertà”, dice l’ex premier. Sarà assente il Nuovo centrodestra di Alfano, che però voterà contro la decadenza.
Martedì mattina, intervenendo alla trasmissione mattutina La Telefonata con Maurizio Belpietro, Berlusconi è tornato a parlare della sentenza Mediaset e delle conseguenze politiche. “Io – rivendica – ho sempre lavorato per il bene del Paese e anche stavolta pensavo di collaborare per il bene comune invece la sinistra si conferma posseduta da due pensieri fissi: eliminare Berlusconi e tassare gli elettori del centrodestra”. E ha inoltre ribadito di non aver mai chiesto “salvacondotti” e di escludere l’ipotesi di un passo indietro.
Il Cavaliere ha anche deciso di non partecipare a Porta a Porta, dove avrebbe dovuto commentare la decisione del Senato. “Ci ha fatto sapere che pressioni familiari lo hanno indotto a rientrare ad Arcore prima del voto di decadenza e dopo il comizio”, riferisce il conduttore Bruno Vespa.
