Le accuse del pentito, Moretti: “Legalità il mio cavallo di battaglia”

di Redazione

 GRICIGNANO. In una mail il sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, replica alle dichiarazioni rilasciate dal pentito Orlando Lucariello durante il processo a carico di Nicola Cosentino.

L’ex boss dei casalesi ha definito “suoi uomini” i sindaci che hanno guidato le amministrazioni comunali di Gricignano da 25 anni a questa parte. Nel corso della mia attività, in qualità di amministratore comunale e privato cittadino, non ho mai avuto rapporti di nessun tipo con questo “signore”.

Tutti conoscono, a Gricignano e non solo, la mia condotta di vita, il mio personale rigore morale e il disprezzo per qualsiasi forma di illegalità e delinquenza che è pari al mio socratico rispetto della Legge, caposaldo fondamentale di uno stato di diritto.

Le origini familiari ed il mio modus vivendi et operandi testimoniano con orgoglio questi convincimenti, che da sempre hanno mosso i miei passi e hanno permeato i rapporti con la società civile.

Chi mi conosce sa chi è Andrea Moretti, a differenza di qualche “sagace” e frettolosa penna che, pur non conoscendo il curriculum vitae del sottoscritto, non disdegna di sbatterlo in primo piano al fianco della foto di un delinquente, cercando forse il colpo ad effetto e dando credito a false affermazioni ascoltate in videoconferenza senza verificarne la veridicità.

A Gricignano, sia sostenitori che avversari politici stanno ancora ridendo a crepapelle per una pseudo-rivelazione destituita di ogni fondamento. Il tessuto sociale del mio paese, sostanzialmente sano, è sensibile ai temi della legalità ed in campagna elettorale i cittadini sono sempre stati attenti a votare dove non c’ era un potenziale inquinamento del voto. Ed io, su questi presupposti, ho sempre vinto le elezioni nelle quattro volte da candidato a sindaco.

Ritengo, pertanto, che queste gratuite esternazioni siano esclusivamente frutto di ritorsioni di chi non ha mai trovato terreno fertile nell’ operato del sottoscritto, che pur di tutelare l’istituzione comunale e la propria rettitudine morale ha sempre messo alla porta quanti hanno provato a condizionare l’ attività amministrativa. Appare evidente, quindi, che costui abbia approfittato della ribalta offertagli per accreditarsi a “camorrista di rango” con tali pseudo-rivelazioni.

Sottolineo, inoltre, che negli anni della mia sindacatura dal 1988 al 2000, ho anche avuto l’ insediamento della commissione d’ accesso prefettizia che ha passato al setaccio ogni singolo atto amministrativo, senza alcuna contestazione.

Ho dato mandato al mio legale di sporgere formale querela contro chi mi ha diffamato, valutando nel contempo se vi siano gli estremi anche contro alcuni organi di stampa che hanno riportato il falso scoop.

I fatti e la storia personale dimostrano come il sottoscritto, a fari spenti, senza clamori o spettacolari colpi ad effetto, in ambito amministrativo e non solo, dal 1988 ad oggi, abbia fatto della legalità il proprio cavallo di battaglia.

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