Uomo recinta l’area dell’ex depuratore, il sindaco Masi lo ferma

di Antonio Taglialatela

 CARINARO. Abbandonata da anni, improvvisamente, in una tranquilla mattinata di domenica, cade al centro di un’aspra polemica che potrebbe finire in tribunale.

Parliamo dell’area dell’ex depuratore, situata sul territorio di Carinaro, al confine con Gricignano, dove un cittadino, figlio dell’ex custode dell’impianto, con un “blitz” ha installato una recinzione metallica per delimitare quella che ritiene essere la sua “proprietà”. Una scena notata subito da alcuni passanti che hanno allertato le forze dell’ordine. Sul posto è giunta la polizia municipale di Carinaro. Poco dopo è arrivato anche il sindaco Mario Masi.

Al cittadino è stato intimato di rimuovere immediatamente la recinzione, pena una denuncia. Ma lui, alla presenza del suo avvocato, non solo si è rifiutato ma ha rivendicato il diritto di proprietà dell’area acquisito “per usucapione”. Secondo la sua tesi, in quanto erede del custode, possiederebbe il bene da circa trent’anni. “Un tentativo maldestro di accaparrarsi un bene”, è stato il commento del sindaco Masi, che ha spiegato: “La famiglia del custode, come testimoniano gli atti, sloggiò dopo che lo stesso andò in pensione e vi sono prove incontestabili che da allora quell’area è stata sempre disabitata”.

Venduta nel 2008 dal Comune di Aversa a quello di Carinaro, per una cifra di circa 530mila euro, la zona è costituita da 12mila metri quadrati, in cui sono situati l’ex casa del custode e i resti dell’impianto costruito agli inizi degli anni ‘60 per depurare le acque dei comuni di Aversa, Carinaro e Gricignano ma che, dopo pochissimo tempo, per diversi motivi, cadde in disuso. Fu proprio la prima amministrazione Masi a porre in essere l’operazione con l’obiettivo, raggiunto, di rendere l’area edificabile e inserirla in un progetto di riqualificazione del territorio circostante dove negli ultimi dieci anni si è registrato un incremento di insediamenti abitativi.

Alla fine, dopo circa un’ora di “trattative”, il cittadino ha rimosso spontaneamente la recinzione poco prima installata mentre il sindaco si è riservato un provvedimento formale da inviare alle autorità.

Ma nonera tutto. Durante il sopralluogo compiuto dalla polizia municipale si è scoperto che il rudere era occupato abusivamente, sembra da un extracomunitario africano, non presente in quel momento, che viveva in precarie condizioni igienico-sanitarie. Gli agenti hanno così provveduto a sgomberare l’area.

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