Industrie insalubri, accordo Comuni-Universita’ per task force ambientale

di Antonio Taglialatela

 CARINARO. Una task force per l’analisi e la valutazione del rischio ambientale nell’area industriale Asi. E’ quella che sarà istituita a breve attraverso un protocollo d’intesa tra i Comuni di Gricignano, Carinaro e Teverola e il Dipartimento di Scienze Ambientali della Seconda Università degli Studi di Napoli.

L’obiettivo è di monitorare le attività industriali insalubri che negli anni si sono insediate nella zona Asi, alcune delle quali hanno creato pesanti ripercussioni sulla cittadinanza: ultimo il caso della Ecotransider, ritenuta la fonte degli odori nauseabondi che raggiungono il centro abitato nelle ore notturne e finita al centro di una petizione popolare.

“Anche in previsione dell’approvazione del nuovo Puc, col quale dovremo disciplinare per il futuro l’uso del territorio salvaguardando la salute pubblica e l’ambiente, soprattutto nella zona Asi, è indispensabile conoscere il livello di inquinamento e il limite oltre il quale non è più possibile autorizzare l’insediamento di nuove industrie potenzialmente inquinanti”, fanno sapere dalla giunta comunale, presieduta dal sindaco Andrea Moretti.

E’ stato proprio il primo cittadino di Gricignano a rivolgersi al Dipartimento di Scienze Ambientali della Sun per valutare la possibilità di realizzare il progetto, raccogliendo l’interesse della professoressa Maria Laura Mastellone. Il direttore del Dipartimento aversano ha così inviato una bozza di piano che Moretti ha posto all’attenzione dei colleghi di Carinaro, Mario Masi, e Teverola, Biagio Lusini, i quali hanno espresso la volontà di partecipare.

Il costo del progetto è quantificato in 70mila euro più Iva per un periodo di 16 mesi, con i costi ripartiti tra i comuni in base alla popolazione residente. Dall’amministrazione Moretti, tuttavia, fanno sapere che si è in contatto con l’Assessorato regionale all’Ambiente per ottenere un congruo contributo economico.

Il gruppo di lavoro sarà composto da personale universitario o personale esterno in possesso di titoli e competenze nel settore, con la possibilità di inserire studenti laureandi a supporto. Si procederà alla redazione di una “mappa del rischio” con sopralluoghi, rilievi, esame e redazione delle cartografie, esame delle autorizzazioni delle aziende censite nell’area Asi con identificazione della tipologia di processo realizzato, analisi di campioni di suolo, acqua e aria per determinare eventuali criticità in termini di presenza di sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo e per l’ambiente.

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