Terra dei Fuochi, Nugnes: “Allarmismo strumentale”

di Redazione

 CASERTA. «Mi fido più del magistrato Raffaele Cantone che del camorrista “pentito” Carmine Schiavone».

Era una Daniela Nugnes agguerrita quella che è intervenuta, domenica, 24 novembre, a Santa Maria Capua Vetere, al convegno «La civiltà del latte», organizzato da Antonio Mastroianni, direttore dello storico caseificio «La Stella», per esaltare le potenzialità del settore lattiero-caseario della Provincia di Caserta. «Non credo – ha aggiunto – alle parole di un uomo come lui. Le sue rivelazioni non sono credibili: i fusti a Casal di Principe li ha fatti scoprire un altro pentito».

Prima che scoppiasse il caso della Terra dei Fuochi, ha assicurato l’esponente della giunta Caldoro, la Regione ha effettuato 4mila controlli e altri ne sta eseguendo su cibo e acqua. «Oggi mi sento sicura, più di prima – ha ammesso -, perché siamo riusciti ad armonizzare i dati e a renderli comprensibili e noti a tutti. Stanzieremo dei fondi per la tutela e la promozione dei prodotti e non abbasseremo la guardia, ma ognuno deve fare la sua parte». L’assessore regionale all’agricoltura, oggetto di una forte pressione mediatica, si è difesa attaccando. I politici, prima di tutto: «I cittadini non prestano fede alle nostre rassicurazioni, perché abbiamo perso ogni autorevolezza». E quelli che ha definito i «furbetti della filiera». «Ci sono casari onesti come Mastroianni e altri che, pur di aumentare i profitti, usano materie prime di dubbia provenienza».

Poi, Nugnes ha lanciato un sospetto: «Le zone contaminate – ha rivelato – non sono più del 3%, sulle quale, peraltro, pianteremo degli alberi fitopurificanti o le destineremo a colture no food. Non vorrei che dietro alla campagna denigratoria che stiamo subendo ci fossero gli stessi loschi figuri che hanno lucrato sul ciclo integrato dei rifiuti».

 Voluto per festeggiare i quarant’anni de «La Stella», l’incontro si è trasformato in un importante momento di confronto tra allevatori, trasformatori, esperti di marketing del territorio e istituzioni. Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Franco Buononato, c’erano anche l’assessore provinciale all’agricoltura Stefano Giaquinto, Giovanni Esposito dell’agenzia «Adv Sonopia», Margherita Rizzuto, autrice della monografica «La civiltà del latte» (di prossima pubblicazione e che conterrà anche gli atti del convegno), Michele Casuccio, dirigente del caseificio, Paolo Conte del Forum agricoltura del Partito democratico, giunto in rappresentanza del presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro, il sindaco di Santa Maria Biagio Di Muro e lo stesso Mastroianni, in quale, emozionato, ha letto la relazione introduttiva. «La nostra – ha affermato – è una storia collettiva di impegno, di fedeltà ai principi di solidarietà, di etica del lavoro. Un sistema di produzione sano, che ha saputo coniugare la tradizione contadina alla tecnologia e all’innovazione. Aziende, ma soprattutto persone, che, con ostinazione, vogliono continuare a crescere, rafforzare il radicamento sul territorio, valorizzare gli aspetti di una terra che ha ricchezze enormi da offrire».

La mattinata si è conclusa con una degustazione di prodotti e piatti della tradizione lattiero-casearia campana preparati dagli studenti dell’istituto alberghiero «Marconi» di Vairano Patenora, cui è andato il ringraziamento di Mastroianni per la disponibilità e la professionalità dimostrate.

L’evento era patrocinato della Provincia di Caserta e dei Comuni di Alife, Alvignano, Caiazzo, Capua, Castel Di Sasso, Dragoni, Piana di Monte Verna, Piedimonte Matese, Pontelatone e Santa Maria Capua Vetere. In platea molti sindaci, tra cui Carmine Antropoli ed Enzo Cappello, l’ex presidente della Provincia Riccardo Ventre, e tanti imprenditori dell’agroalimentare.

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