Movida, Scaringia propone vigilanza privata

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Vigilantes privati a guardia della movida normanna per renderla più sicura. Un problema, quello della sicurezza, sempre vivo se si considerano i continui atti di violenza o di semplice intemperanza che si ripetono nelle serate dei fine settimana.

A proporre la vigilanza privata un addetto ai lavori, il commerciante Vittorio Scaringia, anche nella veste di portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, che lancia l’idea “dopo aver assistito al consiglio comunale monotematico sulla movida e dopo aver atteso invano un cenno dell’amministrazione comunale in favore del commercio cittadino per oltre un anno e mezzo”.

“I gestori dei locali – afferma l’imprenditore aversano – si consorzino e assumano con un contratto annuale o biennale una vigilanza privata (tre o quattro elementi tipo ‘buttafuori’) nei giorni di maggior flusso dividendo le spese che risulterebbero irrisorie e consentirebbero all’intera area di tornare nei limiti della civiltà e restituirebbe ai residenti quella serenità con la quale poter riaprire un confronto costruttivo, oltre a dare un valido supporto alle forze dell’ordine”.

Lo stesso Scaringia, poi, fornisce un ulteriore input per cercare di effettuare questo servizio a costo zero e conclude: “Inoltre, stando a quanto stabilito nel regolamento Tarsu, vigente fino a poco tempo fa, esiste la possibilità di organizzarsi per la raccolta rifiuti risparmiando fino al 50% della tassa con la stessa modalità di cui beneficiano i centri commerciali nei comuni in cui sono allocati. Questo consentirebbe di abbattere i costi di gestione e coprire le spese per la vigilanza interna e non solo per quella. A questa iniziativa potrebbero aderire anche gli esercizi diurni e con quello che si andrebbe a risparmiare si potrebbe creare un fondo per finanziare la promozione dell’area e qualche evento. Questa è una proposta concreta il resto al momento sono solo chiacchiere”.

Un’idea, questa di Scaringia, che non provoca entusiasmo particolare nei rappresentanti di categoria. Per Franco Candia, presidente cittadino dell’Ascom, “siamo di fronte ad una proposta vecchia. Bisogna evidenziare anche un’altra cosa: il problema sembra non interessare più di tanto ai commercianti di via Seggio che erano praticamente assenti ai lavori del consiglio comunale di martedì scorso”. Passando al merito dell’idea di Scaringia, Candia conclude: “Non bisogna creare altre figure consortili, visto che l’esperienza aversane si è rivelata fallimentare. Questa iniziativa può essere veicolata senza perdite di ulteriori spese e tempo attraverso le associazioni di categoria. Se le cose non vengono fatte dall’amministrazione, stante le carenze di organico delle forze dell’ordine, organizziamoci. Lo stesso discorso vale anche per lo spazzamento della strada. La spesa sarebbe veramente irrisoria e non potrebbe che gettare acqua sul fuoco delle polemiche, passando dalle parole ai fatti concreti”.

Un assenso sull’iniziativa giunge anche dal vicepresidente della Camera di Commercio e responsabile provinciale della Confesercenti, Maurizio Pollini, che, però, sottolinea come non vadano dimenticate altre iniziative come quella di intensificare il servizio di videosorveglianza. Accoglimento anche della politica con Paolo Galluccio, presidente della commissione affari sociali che ricorda come “una proposta simile fu già avanzata in commissione. Prevedemmo anche delle premialità per i commercianti che stipulavano contratti con Stewart, come avviene in altre città. Per attuare il tutto chiedemmo una riunione congiunta con la commissione commercio, ma non è stata mai convocata”.

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