Greenaccord, gli allievi del “Conti” al Forum Internazionale sull’Ambiente

di Redazione

 AVERSA. Badar, 17 anni, si rivolge a mons. Spinillo e al Procuratore nazionale antimafia Roberti con l’incerta sicurezza dei suoi anni e dice- lui musulmano – di sentirsi coinvolto dalla chiamata alla responsabilità che la Chiesa locale sta facendo in merito alla questione ambientale.

Ma anche deluso da una politica che si presenta sempre più irresponsabile. “Da ragazzo, che cosa mi devo aspettare, visto che ci hanno rubato il futuro?”. Nello splendido scenario di Castel dell’Ovo a Napoli, durante il X Forum Internazionale Greenaccord “Rifiuti zero, obiettivo possibile” apertosi con la presenza delle principali personalità della regione e del capoluogo campani, l’Isiss “Conti” di Aversa ha degnamente rappresentato la quota casertana della scuola campana.

La quattro giorni napoletana che ha visto susseguirsi al tavolo dei relatori personalità illustri del mondo scientifico e industriale, nonché politico, provenienti da ogni parte del mondo, che hanno dibattuto, intersecando in lungo e in largo, il complesso e variegato mondo dei rifiuti, ha costituito per i ragazzi del Conti – scuola di tradizione centenaria dell’alveo normanno – un momento di confronto e di crescita straordinario. Se da un lato – infatti – le relazioni dei professori, le provocazioni del cardinale Sepe, le specificazioni di politici e uomini di legge, sono state occasione per misurarsi col debito ecologico, la sostenibilità ambientale delle attività umane, il riuso e riciclo dei beni durevoli , i nuovi metodi per la logistica e il trasporto delle merci; è anche vero che le motivate domande dei ragazzi hanno suscitato la curiosità e l’interesse di giornalisti stranieri, dai francesi e bulgari, ai sudamericani presenti in gran quantità a Napoli, ai giapponesi. I quali a loro volta hanno intervistato gli allievi del Conti, hanno voluto sapere del loro impegno nel coltivare una coscienza ambientale, ma più ancora della lotta sofferta da parte di chi vive nella Terra dei Fuochi e paga sulla propria pelle il disastro ambientale più eclatante dei nostri tempi.

Un mondo senza rifiuti è un progetto ambizioso visto che: “Non credo ci sia al mondo materia trattata in modo più irrazionale e illogico dei rifiuti” ha sostenuto Alfonso Cauteruccio, presidente di GreenaccordOnlus in apertura dei lavori. Su questo si sono dati appuntamento alcuni tra i massimi esperti mondiali sul tema rifiuti. Nomi del calibro di Robert Costanza (economista ecologico, docente di Public Policy all’Australian National University e ideatore dell’indice di Progresso Genuino, uno dei principali indicatori alternativi al Pil), William Rees (docente alla British Columbia University e storico inventore del concetto di Impronta ecologica), Gary Gardner (ricercatore del WorldwatchInstitute), Friederich Hinterberger (Seri), Héctor Castillo Berthier (Universidad Nacional Autónoma de México), Paul Connett (scienziato, ideatore della strategia “zero waste”).

Eppure dinanzi a cotanto senno i giovani alunni del Conti – per nulla intimoriti – hanno posto quesiti, hanno interagito con i relatori e si sono sentiti protagonisti quando la storica sala che ospitava il Forum si è affollata nella tavola rotonda sulle Ecomafie – che interessa la Terra dei Fuochi, che in questi mesi sta registrando un’attenzione globale – e le strategie per effettuare le bonifiche dei territori contaminati, le condizioni che hanno permesso il dilagare di un fenomeno che trascende l’aspetto meramente giudiziario diventando tragedia sociale, ambientale, economica e sanitaria.

Rosaria Capone

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