Capasso (Udc): “Tra abbandono e confusione il rischio del fallimento”

di Redazione

 SANT’ARPINO. “Una legge improvvida rischia di far sballare i conti di moltissimi enti locali. E uno di questi Comuni è, purtroppo, Sant’Arpino”.

Così esordisce Ernesto Capasso, esponente dell’Udc e consigliere comunale nella passata consiliatura. “Infatti – aggiunge – voglio ricordare che tale legge ha sancito, come informa il ‘Sole 24 Ore’, che gli enti locali avranno tempo fino al 30 novembre, un mese prima della fine dell’anno, per approvare il bilancio di previsione 2013. La nuova proroga è stata inserita nel decreto legge 102 del 31 agosto 2013, che abroga la rata di giugno dell’Imu sulle abitazioni principali e sulle categorie per le quali, con il dl 54/13, ne era stata disposta la sospensione. Il dl prevede altre disposizioni sull’Imu, rivede la Tares, spostando al 30 novembre i termini per l’approvazione del Regolamento e delle relative tariffe. Sono inoltre rinviati ad ulteriori provvedimenti sia l’eliminazione della rata Imu di dicembre, sia l’introduzione, dal 2014, della nuova service tax”.

“Questo – sottolinea Capasso – lo scenario di breve periodo della finanza locale. Il metodo, però, va in netta contraddizione con i principi della sana programmazione. Le conseguenze non sono rassicuranti, almeno sul piano tecnico e contabile. Non a caso si sostiene, da parte degli specialisti della finanza degli Enti locali, che gli enti che non hanno ancora approvato il bilancio hanno operato finora in dodicesimi, sulla base dell’assestato 2012, i cui valori sono generalmente più alti del relativo consuntivo. Continuare con la gestione provvisoria fino al 30 novembre significa mettere a rischio gli equilibri di bilancio, soprattutto sulla parte corrente. Dicevo poc’anzi che uno di questi comuni è Sant’Arpino, perché se a questa situazione di ordine legislativo si aggiungono una serie di preoccupanti situazioni concrete di cattiva gestione della ‘Giunta Di Santo 2’, forte è il rischio di un vero e proprio fallimento gestionale del Comune di Sant’Arpino, con gravi ripercussioni sui cittadini e sui lavoratori dell’Ente. Le situazioni di criticità riguardano innanzitutto lo sforamento del ‘Patto di stabilità’ e i relativi atti per garantire il rientro; l’equilibrio finanziaro-contabile dell’Ente; il ritardo con il quale si sta procedendo nell’avviare la gara per l’affidamento definitivo del servizio di raccolta dei rifiuti; la mancata sottoscrizione del contratto, a quasi dieci mesi dall’affidamento, per il servizio di tesoreria; il mancato pagamento delle spettanze agli scrutatori e ai componenti dell’ufficio elettorale a ben cinque mesi dalle elezioni. Delicatissima, infine, la situazione della partecipata comunale, la Multiservizi EcoAtellana spa”.

“I bilanci – dice il centrista – di questa società del 2012 e del 2013 ancora non si conoscono e si sentono dire cose inquietanti. Pare che le verifiche contabili dei reciproci rapporti di debito e credito intercorrenti farebbero emergere incomprensibili difformità nei rispettivi saldi per somme consistenti”. “Credo – conclude Capasso – che sia venuto il momento della verità e vogliamo augurarci che diano un consistente contributo a fare emergere la verità gli uffici responsabili e il Revisore dei Conti, i guardiani “interni” della buona amministrazione”.

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