Stazione ferroviaria e shuntaggio, Barbato: “Il sindaco si dia una mossa”

di Redazione

 MADDALONI. Come si fa a non rappresentare alla città le cose che purtroppo non vanno e che basterebbe una minima attenzione per farle funzionare?

Stavolta mi riferisco alla possibilità reale che l’Ufficio di Piano diventi un luogo di chiacchiere e null’altro. Sino ad oggi l’Ufficio di Piano si è riunito per tre volte, la prima per saluti e l’insediamento, la seconda per l’audizione del tecnico incaricato alla redazione del Puc, nella terza, datata 10 ottobre, stranamente, l’assessore D’Alessandro pone all’attenzione dell’Ufficio una delibera di Consiglio comunale del 1993, la numero 156, avente ad oggetto “Commissione per l’Ufficio di Piano Nomina”, nella quale si fa riferimento ai requisiti dei tecnici designati dai capigruppo, ovvero, i professioni scelti, devono avere un’anzianità di iscrizione all’albo professionale di almeno cinque anni. Nella stessa seduta il geometra Savinelli, tecnico designato dall’Udc, non è iscritto all’albo.

La commissione procede i lavori e l’intervento dello scrivente fu categorico, ovvero se non vengono sciolte le riserve sulla delibera di indirizzo del commissario prefettizio e sottoscritto l’atto aggiuntivo al redattore del piano, è inutile convocare l’Ufficio perché manca la base. Nella stessa data si convenne che la prossima seduta sarebbe stata dedicata allo shuntaggio (l’attraversamento della ferrovia nella città).

Giovedì 17 ottobre si riunisce l’Ufficio di Piano, accompagnato dal segretario dell’Udc, il geometra Savinelli è sempre al suo posto, la convocazione è andata deserta. E qui mi rivolgo al sindaco, non me ne voglia, ma purtroppo, nonostante le buone intenzioni dell’assessore D’Alessandro, l’Ufficio di Piano non riesce a produrre quello che dovrebbe. Probabilmente saprà che il passaggio della ferrovia, shuntaggio, è basilare per la strategia del Puc e per cui la risposta sulla sua o meno realizzazione, è urgente e non più procastinabile. Gli incontri non hanno prodotto alcun esito se non quello di “campa cavallo che l’erba cresce”.

Certamente la colpa non è della città, bensì di coloro i quali dal lontano agosto 2009 non hanno fatto niente a scudo, se non quello di sedere sugli scranni di amministrazioni diverse. Per cui il sindaco si dia una smossa, noi di “Maddaloni nel Cuore” siamo pronti ad alzare barricate, finanche con l’occupazione della stazione ferroviaria ed altre iniziative per la risoluzione della problematica.

Mario Barbato “Maddaloni nel Cuore”

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