Consiglieri emiliani pagano bagni e vino con fondi pubblici: indagati

di Redazione
 BOLOGNA. Bottiglie di vino di pregio del costo
superiore a 100 euro, una penna da 500 euro, ma anche gli scontrini per
l’utilizzo di bagni pubblici nella città di Bologna per importi di 50 centesimi
ciascuno.

E ancora, un divano, salumi, un asciugacapelli, frutta, verdura e
caramelle. Sono alcuni degli acquisti che sarebbero stati effettuati da alcuni
consiglieri della Regione Emilia Romagna, tramite i fondi pubblici assegnati ai
gruppi stessi per il loro funzionamento.

Spese sospette su cui sta facendo luce
la Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Bologna che ha iscritto nel registro
degli indagati i 9 capigruppo di tutti i gruppi consiliari che siedono nel
parlamentino di Viale Aldo Moro. Per gli indagati l’ipotesi di reato è
peculato.

Su queste presunte irregolarità l’indagine va dunque avanti
spulciando i faldoni che le Fiamme Gialle hanno acquisito in Regione nel corso
dei mesi passati e anche negli ultimi giorni. Non è escluso che i consiglieri
vengano sentiti dagli inquirenti.

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