Concordia, “Schettino ordinò di aumentare velocità”

di Mena Grimaldi
 GROSSETO. “Schettino
dette l’ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio”.

Lo ha affermato il teste Salvatore Ursino al processo della Costa Concordia che vede imputato
l’ex comandante Francesco Schettino.

Secondo Ursino, dunque, Schettino ordinò di aumentare la velocità della Costa
Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell’impatto con gli
scogli. Ursino è il primo testimone sentito in aula che fu presente in plancia
di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, da
Civitavecchia all’urto contro gli scogli del Giglio.

L’ordine di aumentare
la velocità della Costa Concordia da 15 a 16 nodi fu dato da Schettino intorno
alle 21.40, mentre la nave era già a breve distanza dall’Isola del Giglio.
L’impatto avvenne alle ore 21.45’07’.

Schettino era salito in plancia alle
21.39 del 13 gennaio 2012. È quanto si ricostruisce ancora in aula a Grosseto
durante la deposizione del testimone d’accusa.

Il timoniere indonesiano sbagliò
due volte a comprendere i comandi di Schettino, e a ripeterli, ma il comandante
non intervenne e non prese provvedimenti se non dicendo “otherwise we go on the
rocks (altrimenti andiamo sulle rocce)”.

Lo ricorda il teste Ursino, ufficiale
in addestramento presente nella plancia di comando della Costa Concordia durante
il naufragio del 13 gennaio 2012, rispondendo a domande del pm Stefano Pizza.

“Mi misi a fianco del
timoniere poiché si andava con navigazione manuale”, dice Ursino, e anche perché
talvolta c’era necessita di “ripetergli gli ordini, che gli venivano dati in
inglese”.

“Abbiamo urtato uno scoglio?” e poi: “Madonna ch’aggio combinate!”:
questa la voce di Francesco Schettino tratta dagli audio che il pm Stefano
Pizza ha fatto ascoltare stamani in aula al processo sulla Costa Concordia
ricostruendo le fasi dell’urto contro gli scogli con l’ufficiale Salvatore
Ursino, testimone. Si sente anche dire Schettino ordinare “Chiudere le porte
stagne a poppa”.

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