Antonio Ingroia diventa avvocato e giura in Cassazione

di Mena Grimaldi
 PALERMO. “Per
coerenza con la mia storia non difenderò mai mafiosi né corrotti”. A
dichiararlo è l’ex pm di Palermo, Antonio Ingroia, durante il giuramento
da avvocato in Cassazione. Da questo momento, infatti, Ingroia è a tutti gli
effetti un avvocato.

“Un po’ di emozione, perché – dice – da un lato diventa
definitiva la chiusura col mio passato da magistrato, dall’altro inizio un
nuovo percorso, ma sempre dallo stesso lato della barricata per la giustizia”.

Prima del giuramento si erano scatenate non poche polemiche perché l’ex pm si
era presentato in aula come avvocato di parte civile al processo palermitano
sulla trattativa Stato-Mafia per l’associazione familiari dei Gerogofili.

Prima
il quotidiano della Cei L’Avvenire, poi l’Ordine degli avvocati di Roma e
Palermo avevano guardato con sospetto all’iniziativa perché l’ex pm – che fino
a pochi mesi fa aveva condotto il fascicolo sull’intricata vicenda – non aveva
ancora i titoli per presentarsi in aula in veste di avvocato di parte civile. I
consigli dell’Ordine degli avvocati di Roma e Palermo avevano aperto due
procedimenti disciplinari.

“Sto costituendo un pool di avvocati per portare
davanti alla Consulta la Bossi-Fini e alla Corte europea per i Diritti
dell’Uomo le condizioni in cui versano i superstiti del naufragio di Lampedusa”,
ha poi annunciato l’ex pm. Con il pool di colleghi il neoavvocato assisterà una
parte dei superstiti del naufragio di Lampedusa, indagati a Caltanissetta per
immigrazione clandestina.

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