19enne ucciso in Inghilterra: “Ci rubi il lavoro”

di Mena Grimaldi
 LONDRA. Si era
trasferito da 10 giorni a Maidstone, nella contea di Kent, a 50 chilometri da
Londra per imparare la lingue e lavorare prima di iscriversi all’università.

Ma
Joele Leotta, 19 anni, di Lecco, è
morto proprio per quel lavoro. Domenica sera, infatti, è stato aggredito e massacrato
di botte fino ad ucciderlo. I presunti assassini sarebbero entrati
nell’appartamento occupato da Jole e da un altro amico, sempre originario di
Nibionno.

Ad un certo punto i due italiani sono stati aggrediti e massacrati di
botte. Trasportato in ospedale Joele è deceduto poco dopo il ricovero.

Per
l’omicidio sono stati effettuati nove arresti: secondo fonti della polizia, i
fermati non sono di nazionalità britannica. Un altro ragazzo italiano, Alex Galbiati, che con Joele divideva
la stanza, ha subito lesioni durante l’aggressione ma è fuori pericolo.

Uno
degli aggressori avrebbe urlato al giovane italiano, che lavorava come
cameriere, “Ci rubi il lavoro”. “Sono in corso le indagini di polizia e siamo
in attesa di capire esattamente cosa sia accaduto” ha detto il console italiano
a Londra, Massimiliano Mazzanti.

Confermando che i responsabili sono in stato di fermo, il console ha
sottolineato che non sono stati diffusi dettagli sulla loro età o nazionalità.
Intanto la famiglia del giovane italiano rimasto vittima dell’aggressione è
giunta nel Paese ed è assistita dal personale del consolato.

Il sindaco di
Nibionno, Claudio Usuelli, parla di “comunità
sconvolta” dall’omicidio di Joele Leotta. Usuelli racconta che, da quanto ha
appreso da “fonti qualificate”, le nove persone che hanno aggredito Joele e il
suo amico “hanno sfondato la porta della loro camera, urlando: italiani di
m…, ci rubate il lavoro”.

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