13enne adescata via chat e portata in Svizzera, c’è un secondo arresto

di Mena Grimaldi
 BRESCIA. Novità
importanti sull’inchiesta in merito al rapimento della ragazzina di 13 anni che mercoledì scorso era stata prelevata prima
di entrare a scuola da un uomo di 26 anni residente in Canton Ticino.

L’inchiesta
porterebbe ad ipotizzare che dietro il rapimento non abbia agito un maniaco in
modo individuale, ma una rete ben organizzata che tentano di adescare minorenni
attraverso Facebook.

Una seconda persona
,una donna di 23 anni, infatti, è stata
arrestata dalla poliziacantonale di Lugano in merito al sequestro della
tredicenne.

L’accusa per la donna è di concorso in sequestro di persona e che è
una conoscente dell’uomo già finito in carcere; non è stato specificato quale
ruolo abbia avuto nel rapimento e nelle prossime ore sarà interrogata dalla
titolare delle indagini Marisa Alfier.

Intanto anche la magistratura di Brescia ha aperto un fascicolo
sull’inquietante episodio: sono già stati messi sotto sequestro il computer e
lo smartphone della tredicenne e a un esperto verrà chiesto di ricostruire
tutti i contatti tra la vittima e i suoi sequestratori.

Il ventiseienne
svizzero, dopo alcune settimane di corteggiamento attraverso la chat di
Facebook mercoledì scorso era andato di persona a prelevare la ragazzina e
l’aveva portata a Figino, nei pressi di Lugano dove in un ostello della
gioventù aveva chiesto in affitto una camera.

Nel pomeriggio di quel giorno,
tuttavia, l’adolescente aveva telefonato a casa ai genitori spaventata e in
lacrime dicendo loro: “Sono in un posto vicino a Lugano, non so nemmeno io
dove, con un amico che ho conosciuto via computer”.

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