Discriminazione territoriale, la Figc ammorbidisce la linea

di Redazione

 Cori offensivi, si cambia. Dopo il pugno duro di inizio campionato,la Figc ammorbidisce la lineasull’ormai famigeratanorma della discriminazione territoriale.

Ben inteso, per Abete la regola non si discute, ma un aggiustamento nella sua applicazione è necessario. Nel dettaglio, icori offensivi dovranno essere evidenti e valutati con criteri oggettivimentre lesanzioni riguarderanno solo i settori colpevoli, rivedendo il discorso della recidività.

La questione è delicata e ruota attornoall’articolo 14 del Codice di Disciplina dell’Uefa che non fa riferimento alla territorialità esplicitamente citata nelle norme italiane e comprende soltanto quattro specie di discriminazioni: pelle, razza, religione e origine etnica.

Il braccio di ferro è appena iniziato, ma dopo il clamore suscitato dalle decisioni di Tosel, la Figc sembra averimboccato una via più morbida. Nel dettaglio Abete non intende discutere la bontà della norma, ma eventualmente la sua applicazione e le relative sanzioni.

Decisioni così importanti non possono essere affidate soltanto alla soggettività del singolo arbitro o assistente o collaboratore della Procura federale. Prima di tuttovanno stabiliti criteri oggettivi di valutazione sui cori offensivi, che dovranno essere evidenti e acclarati. In seconda battuta nei prossimi giorni si lavoreràsulla ricalibrazione delle sanzioni.

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