Usa, sparatoria davanti al Congresso: uccisa attentatrice

di Redazione

 WASHINGTON. Una donna, uccisa dalla polizia durante uno scontro a fuoco, si è resa protagonista di una sparatoria vicino al Capitol Hill, sede del Congresso americano, a Washington.

L’episodio si è verificato durante l’inseguimento da parte della polizia di una macchina sospetta, dalla Casa Bianca fino al Campidoglio, dove la vettura è stata costretta a fermarsi. A quel punto sono stati esplosi i colpi. Diverse persone sarebbero rimaste ferite, tra cui ufficiale di polizia di servizio al Congresso dove era stata appena approvata la legge mirata a rimuovere parte dello “shutdown” del governo, pagando gli stipendi alla Guardia nazionale e ai riservisti. Tutte le persone che si trovavano nel palazzo del Congresso e della Corte suprema, situata dall’altra parte della strada, sono state spinte dalle autorità a barricarsi negli edifici. Dopo mezzora la situazione è tornata alla normalità.

La matrice dell’episodio, secondo l’intelligence americana, non sarebbe terroristica. Secondo alcune ricostruzioni la donna alla guida della macchina, con a bordo il suo bambino, rimasto illeso, avrebbe agito da sola, tentando di superare le barriere di sicurezza che impediscono alle auto private di entrare su Pennsylvania Avenue.

Torna, intanto, la paura nella capitale statunitense dove lo scorso 16 settembre, poco lontano dalla sede del Congresso, ci fu la strage nel vecchio arsenale della Marina, il “Navy Yard”, con 13 persone uccise, compreso il killer, Aaron Alexis, 34 anni, originario del Texas, veterano della marina congedato nel 2011 per cattiva condotta, che lavorava per un’azienda impiegata in subappalto dalla Hp (Hewlett-Packard), l’impresa The Experts, per aggiornare apparati di intranet service usati dalla Marina.

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