Madacascar, trafficanti di organi bruciati vivi. Uno, forse, italiano

di Emma Zampella

 MADACASCAR. Una vera esecuzione in piena regola: due stranieri sono stati bruciati vivi. Ancora ignota la nazionalità de una delle vittime: l’accusa nei loro confronti sarebbe stata quelli di trafficare organi.

Il Quai d’Orsay ha però confermato in queste ore che la nazionalità di una delle due vittime sia francese: l’altro secondo testimoni potrebbe essere italiano, ma le conferme non sono ancora arrivate. Il linciaggio è avvenuto su una spiaggia.

A scatenare la furia dei residenti dell’isola di Nosy Be, nota destinazione turistica locale, è stato il ritrovamento del cadavere di un bimbo di otto anni, con i genitali e la lingua tagliata. I media locali riferiscono che sarebbero stati trovati organi umani all’interno di un frigorifero nel palazzo dove abitavano i due stranieri. “Hanno scatenato una caccia all’uomo e ucciso i due europei”, ha riferito il vicecomandante della gendarmeria locale, Guy Bobin Randriamaro.

I due stranieri prima di essere bruciati sono stati torturati e impiccati sulla spiaggia di Ambatoloaka, lingua di sabbia bianca. Lo ha raccontato un commissario di polizia, Honoya Tilahizandry. L’aggressione è avvenuta dopo giorni di tensione in cui era stato anche assaltato il commissariato che aveva la responsabilità delle indagini. Nei tumulti c’erano stati un morto e sei feriti.

Le nazionalità dei due stranieri uccisi, identificati solo come Sebastiene Roberto, non sono chiare: secondo i funzionari locali, si tratta di due francesi, ma testimoni hanno riferito che uno forse era italiano. La Farnesina sta al momento verificando la veridicità della notizia.

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