Grecia, bimba trovata tra i nomadi: 10mila chiamate da tutto il mondo

di Mena Grimaldi
 FARSALA. Dal
ritrovamento della piccola Maria,
così chiamata dagli inquirenti, e la diffusione della sua foto, sono migliaia
le telefonate e le email arrivate all’associazione The smile of the child, in
Grecia, che ha in custodia la piccola.

Maria è stata ritrovata in un campo rom
e, dall’analisi del Dna, non risulta avere alcun legame di parentela con l’uomo
e la donna che la tenevano.

L’associazione spiega di essere stata
contattata da americani, canadesi, scandinavi, britannici, sudafricani e
persino australiani.

“Molti messaggi arrivano da famiglie che hanno visto i
propri figli scomparire anni fa – ha spiegato alla stampa inglese Panagiotis Partalis, portavoce
internazionale dell’associazione – Ci siamo basati sulle fotografie che ci
hanno inviato, e ci sono una decina di casi somiglianti con la piccola. Li
stiamo valutando per scoprire se ci sono dei legami”.

Altro dilemma svelato in
queste ultime ore riguarda l’età della piccola. Inizialmente, infatti, si
pensava che la bambina avesse sui quattro anni.

Un gruppo di esperti, invece,
ha stabilito che la bambina dovrebbe avere tra i cinque e i sei anni. Le
foto delle bimbe scomparse e somiglianti sono state girate alla polizia.

Nel
database delle persone scomparse dell’Interpol risultano 38 bambine sotto i sei
anni. Nessuna di esse, però, combacia con la descrizione di Maria.

Intanto, i due finti genitori di 39 e 40 anni
sono comparsi davanti ai giudici raccontando versioni diverse tra loro, come
quella di averla trovata per strada o essere stata affidata a loro da una donna
che non poteva tenerla.

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