Permessi di soggiorno in cambio di tangenti: arrestati poliziotto e avvocato

di Redazione

 CASERTA. Un poliziotto in servizio alla Questura di Caserta e un avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere sono stati arrestati giovedì mattina dagli agenti della squadra mobile e sottoposti alla detenzione domiciliare.

Secondo gli investigatori, Giovanni Ferrara, 50 anni, di Capua, assistente capo della polizia, e l’avvocato Alessandro Ruotolo, 37 anni, di Casagiove, avrebbero preso soldi in cambi di permessi di soggiorno falsificati.

A carico degli indagati sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza, insieme a numerosi stranieri di nazionalità cinese, in ordine ai reati di falsità ideologica e materiale in atti pubblici, falsificazione di atti pubblici e di omissioni d’atti d’ufficio, finalizzati al rilascio di permessi di soggiorno, o rinnovi degli stessi, a persone prive dei requisiti e dietro versamento di tangenti. Accertata, riferiscono gli investigatori, la strumentalizzazione delle attività professionali di Ferrara – addetto all’ufficio immigrazione della Questura, con il compito di istruire le pratiche ed esprimendo il parere sull’accettazione delle richieste – e di Ruotolo, i quali avevano dato vita ad un vero e proprio sistema corruttivo ben consolidato.

Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, e successive testimonianze, la polizia ha constatato il coinvolgimento dell’avvocato casertano che, in particolare nell’autovettura di Ferrara, discuteva delle pratiche di soggiorno con riferimenti ai versamenti delle somme di denaro richieste agli interessati.

Dalle indagini è emerso che l’avvocato si rivolgeva al poliziotto per agevolare, anche attraverso la produzione di documenti falsi (come buste paga, accettate da Ferrara anche se relative a periodi) in ordine all’attività lavorativa svolta dagli stranieri, oltre che con distruzione o l’occultamento, da parte del poliziotto, di richieste di accertamenti volte a verificare la veridicità dei requisiti indicati nelle documentazioni allegate alle domande di permesso o rinnovo, oppure evitando di evidenziare anomalie impeditive nell’accoglimento delle richieste.

Dunque, sebbene non avessero i requisiti e le condizioni di legge, ottenevano il rilascio dei permessi gli stranieri di cui Ruotolo aveva assunto, informalmente, il patrocinio, ricevendo in cambio soldi che divideva con Ferrara.

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