Gioco d’azzardo, mozione di Speranza per Caserta

di Redazione

 CASERTA. Il Gruppo Consiliare di Speranza per Caserta il 1 ottobre ha presentato una mozione per impegnare il Sindaco Del Gaudio a prendere una posizione forte contro le ludopatie, firmando il “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”, già sottoscritto da oltre 200 comuni italiani.

L’adesione al Manifesto, nato da un’idea di Lega Autonomie Locali e Associazione Terre di Mezzo, e promosso anche dall’ANCI e dall’UPI, si inserisce nel quadro di sollecitazioni per una nuova legge quadro nazionale sul gioco d’azzardo, che regoli il settore e conferisca ai Sindaci potere di programmazione e controllo, in rete con le altre Amministrazioni, quali le Asl, le Scuole, le Prefetture e le Questure, nonché le associazioni e il mondo del volontariato per costruire un fronte ampio di informazione, formazione e contrasto al gioco d’azzardo che si sta rivelando una vera emergenza sociale, economica e sanitaria.

L’obiettivo è quello di fornire un quadro di riferimento per tutte le azioni che saranno adottate per valorizzare il gioco nelle sue componenti formative, socializzanti, ricreative e per sensibilizzare contro l’azzardo e le sue ricadute negative in termini di dipendenza, disgregazione sociale e patologia.

I dati allarmanti forniti dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato indicano come nel solo 2011 siano stati giocati 79.814 miliardi di euro, 70.262 miliardi nei primi 10 mesi del 2012, equivalenti al 12% della spesa delle famiglie italiane. Sono 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati. Ogni anno, sono necessari almeno 5 – 6 miliardi l’anno per curare i dipendenti dal gioco, mentre le tasse incassate dallo Stato sono solo 8 miliardi. A questo si aggiungono le gravi problematiche connesse alla legalità: il gioco lecito è diventato, infatti, uno degli ambiti di maggiore interesse per il riciclaggio.

Appare sempre più evidente come questo settore stia suscitando sempre più l’interesse delle mafie, che utilizzano le sale bingo come lavanderie per la pulizia di soldi sporchi, imponendo il noleggio di apparecchi, prestiti usurai ai giocatori indebitati ed alimentando il racket delle slot machine e molto altro ancora. Il vigente sistema normativo non prevede alcuna possibilità di controllo o di potere da parte dei Comuni in merito alla presenza di punti gioco, essendo materia di competenza dei Monopoli di Stato.

Giochi come il bingo, il superenalotto, il gratta e vinci, le slot machine, le scommesse, l’ippica e il lotto possono mutare in una devastante forma di svago in modo cronico, che rasenta il fenomeno del cosiddetto “gioco compulsivo” considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria malattia da dipendenza.

A causa di questo modello sociale che spinge il cittadino alla ricerca del colpo di fortuna vi sono persone ormai sempre più dipendenti dal gioco e famiglie in grave difficoltà. Secondo il dossier Azzardopoli, redatto da Libera, se si analizzano i dati riferiti ai mesi di ottobre e novembre 2011, il primato per la spesa pura nell’azzardo spetta alla Lombardia con 2 miliardi e 586mila euro, seguita dalla Campania con un miliardo e 795mila euro.

Anche il territorio della provincia di Caserta è interessato dal fenomeno in modo progressivo e dilagante: si spendono annualmente 1233 euro pro capite per i giochi d’azzardo, per questo motivo i Consiglieri Naim e Apperti sono convinti che anche il Comune di Caserta aderirà sollecitamente al Manifesto, per prevenire e contrastare i rischi sociali, economici, culturali e di infiltrazioni della criminalità organizzata legati al fenomeno.

Speranza per Caserta

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