Indesit, meno 400 esuberi: ma i sindacati non sono soddisfatti

di Redazione

 CARINARO. Indesit Company rivede il piano di ristrutturazione aziendale presentato all’inizio di giugno e rilancia, anzi quasi dimezza, nelle intenzioni del management, il numero di lavoratori coinvolti negli stabilimenti italiani.

Dagli oltre 1400 esuberi iniziali, nell’incontro di ieri a Roma convocato al Ministero dello sviluppo economico, si passerebbe a un totale di poco più di mille esuberi immediati (1.030), da cui decurtare altre 330 unità da accompagnare proressivamente verso il pensionamento nel corso della concreta attuazione del piano (2013-2016).

A conti fatti, la multinazionale si troverebbe con circa 700 esuberi che potrebbero ridursi di ulteriori 400 unità nel corso dei prossimi cinque anni, alla luce degli ipotizzabili “benefici attesi dagli investimenti e dalle previsioni di recupero dei mercati”, si legge nella proposta Indesit.

L’obiettivo dichiarato dall’azienda – nel piano modificato presentato al Ministero – prevederebbe un totale di 300 persone non riassorbite alla fine dell’intero processo di ristrutturazione. Dai conteggi restano fuori i 150 impiegati degli uffici che la multinazionale prevede di reintegrare in 4 anni.

In Campania resta strategico l’abbandono delle lavabiancheria (“produzione non più competitiva”) per scongiurare la possibile futura chiusura dell’impianto situato nella zona industriale tra Teverola, Carinaro e Gricignano.

Nel Casertano, dunque, si passerebbe dai 540 esuberi iniziali ai 71 ipotizzati (a Fabriano da 480 a 179, mentre a Comunanza da 230 a 50). Previsioni che hanno fatto volare il titolo in Borsa (+4,46% ieri) ma che non hanno del tutto convinto i sindacati, in vista del possibile accordo da siglare il prossimo 31 ottobre in un incontro fissato presso il Ministero.

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